Rincaro delle materie prime: i parlamentari bellunesi della Lega non ci stanno. E presentano una risoluzione alle Commissioni Ambiente-Territorio e Lavori pubblici e Attività produttive, in merito all’aumento dei prezzi nell’ambito dell’attività di costruzione.
«Si tratta di un problema generalizzato che interessa non soltanto l’Italia ma anche diversi Paesi dell’Unione europea – spiega Mirco Badole, firmatario del documento – e rischia di essere una pesante zavorra per un settore importante. Soprattutto in vista di un rilancio della nostra economia.
La Cna ha sottolineato come alcuni materiali, apparecchiature e materie prime legate all’edilizia siano aumentate dal 15 al 70 per cento: «In particolare i metalli, materie plastiche derivate dal petrolio, calcestruzzo e bitumi. il fenomeno è legato a una serie di fattori congiunturali internazionali di natura eccezionale, largamente connessi con l’emergenza pandemica, che ha portato a una cronica scarsità dell’offerta dovuta alle ripetute chiusure industriali e commerciali». Di conseguenza, i margini di profitto sono ridotti: «E questo – prosegue Badole – sommato ai mancati incassi del 2020, può trasformarsi in una vera e propria bomba a orologeria per l’intero settore delle costruzioni, per le opere pubbliche e per tutta la filiera».
Da qui le richieste alle Commissioni: «In primo luogo, adottare iniziative per far fronte alle condizioni critiche, che potrebbero bloccare interventi previsti anche dal Recovery. In seconda istanza invitiamo a un confronto con la Commissione per valutare interventi congiunti, da sommarsi a iniziative urgenti interne, per quanto di competenza e di carattere straordinario, volte a introdurre meccanismi di compensazione per le imprese. Infine chiediamo all’Esecutivo di valutare la possibilità di istituire nello stato di previsione del ministero delle Infrastrutture, un fondo ad hoc per l’adeguamento dei prezzi, indirizzato a compensare i maggiori costi delle stazioni appaltanti».