Lupe in marcia verso Trieste: domani sera (mercoledì, ore 20.30), le ragazze di Cortina Express affronteranno le padrone di casa della Virtus, in gara 1 del primo turno playoff.
E la capitana Martina Fantinel suona la carica: «Siamo cariche – ha raccontato al sito ufficiale della società – c’è grande entusiasmo. Anche se l’annata è stata faticosa, non vediamo l’ora di cominciare».
Le ragazze guidate da coach Dario Pavei si immergeranno nelle sfide a eliminazione diretta con lo spirito di chi non ha nulla da perdere: «Cercheremo di dare il meglio e di pensare a una partita per volta, evitando di guardare troppo oltre. Ce la giocheremo con tutti, senza lasciare nulla al caso. Sappiamo che la società ha obiettivi ambiziosi e faremo il massimo per non deluderla».
Nel frattempo, il girone di campionato si è chiuso con un brillante secondo posto: «A livello di gruppo – prosegue la capitana – siamo soddisfatte del percorso svolto finora. Abbiamo raggiunto il miglior piazzamento possibile, perché Conegliano è davvero inarrivabile. Due erano i nostri chiodi fissi: la salvezza. E, una volta raggiunta, i playoff. Direi che ci siamo».
Dietro l’angolo c’è un avversario di spessore come la Virtus Trieste: «Forse avrei preferito l’incrocio con Chions o Rizzi Udine, ma va bene lo stesso. La gara con Trieste sarà stimolante. Anche perché ha un’atleta di categoria superiore (Sartori) e un grande allenatore come Kalc. Nel complesso, è una squadra imprevedibile: può esprimersi ad altissimi livelli o avere cali di rendimento improvvisi. Questa alternanza un po’ mi preoccupa». Fantinel e le altre hanno un conto in sospeso con le giuliane: «L’anno scorso non siamo nemmeno scese dal pullman, ci hanno asfaltate. Trieste è un po’ la nostra bestia nera».
In generale, e al di là dell’epilogo, la stagione delle lupe può considerarsi più che positiva: «Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno – afferma la capitana – e, per questo, mi ritengo fortunata ad aver avuto l’opportunità di allenarmi, e di giocare, nonostante il Covid. In più, col passare del tempo, abbiamo trovato una buona continuità in termini di risultati. Ma non è finita. Anzi, ora dobbiamo responsabilizzarci ancor di più. E giocare di squadra».