Carne fresca, genuina, di assoluta qualità. E non potrebbe essere altrimenti, se decidi di allevare una quarantina di maiali allo stato brado: 15, 16 per ettaro. All’aperto e senza stalla, si cibano solo di prodotti biologici e naturali. È evidente, quindi, che la carne poi prodotta rasenterà il sublime.
Ma, in fondo, l’agriturismo e fattoria “Terra delle Dolomiti” è nato proprio per questo: per offrire l’eccellenza. Sotto tutti i punti di vista: di gusti, sapori. E di accoglienza. Perché a Soverzene, Sabrina Graziani e Mario Mella ricevono tutti col sorriso. Anche dietro la mascherina: «I posti a sedere sono stati dimezzati, mentre il lavoro è sostanzialmente quadruplicato – raccontano i titolari -. Soprattutto in termini di pulizie. Eppure non ci lamentiamo, anzi. Abbiamo avuto una splendida risposta da parte dei clienti: la domenica, per esempio, siamo costretti a fare dei turni per consentire a chiunque di mangiare. In particolare, stanno tornando i ciclisti, nonostante i problemi lungo la pista ciclabile».
A proposito di clienti, dopo l’avvento del Coronavirus il rapporto è ancor più diretto: «Dimostrano una maggior attenzione e sensibilità rispetto ai prodotti a chilometro zero – afferma Mella -; tanto è vero che ci chiedono di essere accompagnati e guidati nella scelta. Ora non aspettiamo più che ci arrivino le richieste, siamo noi a proporre le varie primizie attraverso messaggi Whatsapp e mail. È uno sforzo ulteriore, ma ci gratifica».
Tornando alla fattoria, ai maiali si aggiungono tre asini e cinque bovini allevati a pascolo d’estate e fieno d’inverno. Presto, invece, arriveranno le galline ovaiole: «In seguito al riconoscimento della Regione Veneto – concludono i gestori – siamo anche fattoria didattica. Ma quest’anno, a causa delle restrizioni causate dal Covid, era impossibile promuovere attività con i bambini».