Dieci cori e un repertorio vastissimo, dai canti di montagna alla musica leggera italiana. Il Festival dei Cori avrà però un momento clou di grande significato, non solo musicale: il canto finale sarà ”We are the world“. A quasi quarant‘anni dall‘uscita della canzone scritta da Michael Jackson e Lionel Richie per raccogliere fondi contro la fame in Etiopia, la musica lancerà un grido di pace, con oltre 200 voci e 10 solisti. 

Il grido di pace si alzerà oggi (16 ottobre) da Limana, dove va in scena la seconda edizione del Festival dei Cori, all‘interno della Festa del Miele. A partire dalle 15 saranno dieci i cori bellunesi a esibirsi: il Coro arcobaleno, il Gruppo Solo Voci, il Coro alpino ”Monte Civetta“, il Coro Antole-Sois, ”Voci dai cortivi“, il Coro Cai, ”Voci dalle Dolomiti“, ”Vocincanto“, il Coro Voci in Valle, e la Corale di Limana (che ospita e organizza l‘evento).

«Un‘edizione che segue il successo del 2021, quando furono cinque i cori a partecipare» spiega Mirco Della Vecchia, organizzatore dell‘evento e maestro cioccolatiere, che per l‘occasione ha inventato la cioccolata al miele. «Il repertorio sarà molto vario e proporrà anche ”Sempre piccoli“, la canzone del Coro Arcobaleno dedicata alla beatificazione di Papa Luciani».

Ogni coro eseguirà più di un pezzo. Poi, spazio a ”We are the world“, diretto da Donatella Triches (pianoforte), accompagnata da Luca Rubinetto alla batteria e Fabio Reolon al basso.

«Una canzone molto sentita da tutti i coristi, che in questo momento storico vogliono sensibilizzare anche attraverso la musica, puntando al significato di unità mondiale che il testo esprime» continua Mirco Della Vecchia. «La singola vita ddi una persona è ben più importante della conquista di territori o del prezzo del gas».

in foto: i rappresentanti dei dieci cori davanti alla Provincia di Belluno