Chiusi i luoghi di culto, annullate le cerimonie religiose. E così il vescovo della diocesi di Belluno-Feltre, monsignor Renato Marangoni, ha voluto stringersi idealmente attorno alle comunità parrocchiali, inviando loro una lettera. «Queste parole – si legge – nascono nella condizione di emergenza che tutto il nostro territorio sta vivendo con disagio e preoccupazione, ma anche con dignità e con la consapevolezza che, proprio in situazioni del genere, è necessario darsi vicendevolmente fiducia, evitando di discreditare chi sia impegnato a gestire la situazione. Un simile atteggiamento va nutrito in particolare verso le Istituzioni della nostra convivenza civile e verso chi le rappresenta. Anzi, siamo grati della fatica e della trepidazione che grava su chi ha questa responsabilità».

Il vescovo si rivolge ai parroci: «Chiedo loro la fatica di aiutare le proprie comunità a vivere il difficile momento presente con queste esigenze di bene comune e con atteggiamento evangelico ed ecclesiale. È importante, poi, stare in comunione con gli altri confratelli nell’esercizio del ministero, che non è mai un “potere individuale”, ma un dono e un servizio della Chiesa».

In alternativa alla celebrazione dell’Eucaristia, «va diffuso e promosso un momento di preghiera che può essere personale, meglio se coinvolge la propria famiglia o un gruppo di persone vicine – conclude monsignor Marangoni -. Lasciandoci condurre anche noi dallo Spirito nei nostri deserti, sosteniamoci a vicenda nell’ascolto della parola di Dio, nella preghiera e nella carità fraterna».