La popolazione attiva nel Bellunese (ossia quella compresa tra i 15 e i 64 anni) crollerà del 22% nei prossimi 20 anni, dopo che negli ultimi venti si è già ridotta dal 17% circa: numeri drammatici e preoccupanti, quelli presentati nel corso del convegno organizzato ieri pomeriggio nella Sala Congressi di Longarone Fiere dalla CGIL Belluno, che in questi giorni sta svolgendo il suo congresso.
“Giovani, donne e precarietà: uno sguardo sul mercato del lavoro a Belluno” il titolo dell’incontro che ha visto rappresentanti del territorio, del sindacato e del mondo imprenditoriale analizzare i dati presentati da Ires Veneto. La questione del lavoro è legata a doppio filo a quella dello spopolamento, cui si aggiungono le norme e le politiche in tema di occupazione.
La pandemia è stato un altro fattore di sconvolgimento del mercato del lavoro, e Belluno con le sue peculiarità e fragilità soffre come e più del resto del Veneto. Due gli obbiettivi: nuove politiche del lavoro e maggiore formazione.
Il tema della formazione è stato affrontato anche dal mondo imprenditoriale: Confindustria Belluno sta credendo ed investendo molto su questo, tra corsi professionali e alta formazione.





Foto di copertina e photogallery: Moreno Gioli