I laghi che si svuotano sono una costante dell’autunno bellunese. O meglio, della fine dell’estate, perché le operazioni cominciano subito dopo Ferragosto. Un problema per il turismo acuito dal meteo straordinariamente estivo di quest’anno, con un settembre quasi “tropicale”. Che fare quindi? La domanda va girata alla Regione Veneto. Perché Enel, che gestisce i bacini del Centro Cadore e del lago di Santa Croce, non c’entra.
«Il tema è infatti da tempo oggetto di discussione a causa di esigenze talvolta contrapposte: l’attrattività del territorio, gli usi irrigui, la produzione di energia e la sicurezza delle comunità» puntualizza Enel Green Power, in riferimento alla gestione dei livelli di Santa Croce.
«La sicurezza delle comunità, anche alla luce del ripetersi di fenomeni meteorologici estremi, ha determinato uno specifico obbligo in capo ai gestori dei principali bacini idroelettrici, la cosiddetta laminazione, a partire dal 15 settembre fino al 30 novembre. Tale obbligo è stato introdotto dal Piano Stralcio Sicurezza idraulica del Bacino del Piave e approvato nel 2009, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che assegna alla Regione Veneto non solo la competenza per il suo assolvimento, ma anche la possibilità di modificare i parametri temporali e di quota idrometrica imposti».