Non è fantascienza, ma innovazione applicata ogni giorno: al reparto di Radioterapia dell’ospedale San Martino di Belluno la lotta contro il cancro si combatte con tecnologia d’avanguardia, tempi rapidissimi e una cura personalizzata che mette al centro il paziente. Qui, grazie a strumenti di ultima generazione e a un’équipe giovane e specializzata, l’oncologia si fa balistica: si colpisce il tumore con precisione millimetrica, riducendo al minimo l’impatto sugli organi sani. E soprattutto, si fa senza liste d’attesa.
I numeri raccontano una crescita costante: 787 pazienti trattati nel 2024 (+6,9% rispetto all’anno precedente), per un totale di 6.472 sedute. Ma è la qualità della terapia a fare la differenza: «Con gli acceleratori lineari di cui disponiamo, possiamo riposizionare il paziente in tempo reale e somministrare la dose esatta al bersaglio, risparmiando tessuti sani come cuore e polmoni», spiega il dottor Vittorio Baggio, alla guida del reparto dallo scorso gennaio.
Uno degli strumenti chiave è un acceleratore di ultima generazione da 1,9 milioni di euro. In arrivo c’è anche una Tac di simulazione Big Bore, affiancata dal sistema Catalyst+, in grado di ricreare in 3D gli organi attorno al tumore per colpire anche porzioni minime con l’efficacia massima. Risultato? Sedute più brevi, meno numerose: «Per un tumore alla mammella ne bastano cinque, della durata di pochi minuti», sottolinea Baggio.
Il paziente segue il proprio respiro con occhialini speciali o un tablet sopra il lettino: così la terapia si adatta al movimento naturale del corpo. In sala, pannelli luminosi forniscono un feedback immersivo, colore dopo colore. A gestire tutto, un sistema intelligente che rileva eventuali movimenti, si interrompe e riparte solo quando le condizioni tornano ottimali.
Ma dietro la tecnologia ci sono le persone. Una squadra affiatatissima: quattro medici, dieci tecnici, due infermieri e un OSS. Giovani, motivati, perfettamente formati per sfruttare ogni potenzialità. Un reparto che, come sottolinea il commissario straordinario Giuseppe Dal Ben, «rappresenta una delle eccellenze pubbliche più avanzate del Nord Italia».