Gratta e vinci, lotto, scommesse e slot machine. Soprattutto slot machine. Sono loro a totalizzare la cifra più consistente nel gioco d’azzardo degli italiani e dei bellunesi. Sì, perché tra le Dolomiti si gioca forte: 212 milioni di euro “bruciati” nel 2019 (ultimo dato utile per il dettaglio comunale). Significa 1.055 euro pro capite l’anno. Ma nel conto ci stanno anche i neonati e coloro che non sanno neppure cosa sia un gratta e vinci. Tradotto: c’è chi si gioca anche le mutande.
La piaga del gioco è una malattia, va chiarito subito. La ludopatia è un problema complesso di natura bio-psico-sociale assimilabile a una vera e propria dipendenza tanto che il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali dell’American Psychiatric Association) l’ha classificato tra i disturbi da Addiction non correlati a sostanze. Ha delle ricadute negative in tutti gli ambiti di vita dei giocatori e delle loro famiglie: salute fisica, psicologica, relazionale e aspetti economico-lavorativi. In Veneto, solo nel 2020 sono stati rilevati 1.585 giocatori patologici, in cura ai servizi sanitari.
I DATI
E a Belluno? Il dato provinciale del gioco dice 212.400.514,63 euro spesi. Soprattutto per le scommesse online e per le slot machine. Nessun territorio è esente dal problema. Ma il Comune dove si gioca di più è Belluno: nel 2019 sono stati spesi poco più di 68 milioni per l’azzardo. Significa quasi 2mila euro pro capite. Sono 17 milioni di scommesse on line e videopoker, 40 milioni di slot machine, 4,2 di lotterie istantanee (gratta e vinci) e 3 di lotto; più “spiccoli” per le altre tipologie di gioco.
Subito dietro c’è Feltre, con 29 milioni (e una spesa pro capite leggermente inferiore, 1.418 euro): anche qui scommesse on line e slot machine fanno la parte del leone. Seguita da Santa Giustina, con 12 milioni (e una spesa pro capite di 1.785 euro) e Cortina, con 11,7 milioni “bruciati” e il record per la spesa pro capite, visto che si superano i 2mila euro (ma la località è turistica, quindi andrebbero calcolati anche i turisti, non solo i residenti).
Non va meglio a Sedico (10.6 milioni spesi), Borgo Valbelluna (7 milioni), Longarone (6 milioni), Ponte nelle Alpi (6,5 milioni), Pieve di Cadore e Agordo (4,4 milioni) e Auronzo (3 milioni).
CAMPAGNA CONTRO LA LUDOPATIA
I dati fanno paura. Ma l’Ulss Dolomiti, con il Dipartimento delle Dipendenze, è in prima linea per prevenire e curare. Proprio in questi giorni ha realizzato una campagna informativa per sensibilizzare sul disturbo da gioco d’azzardo (sigla Dga).
Sono state realizzati locandine, opuscoli e brochure allo scopo di divulgare informazioni e considerazioni sul gioco d’azzardo e informare i cittadini sulle modalità di contatto degli ambulatori nei quattro Ser.D. dell’Ulss Dolomiti (Belluno, Feltre, Agordo, Cadore) che si occupano di prevenzione, cura e riabilitazione di questa patologia così complessa e dolorosa.
I materiali sono stati preparati sia in versione cartacea che online per una diffusione anche sui social. Il tutto è stato arricchito dai disegni di Roberto Totaro che rendono più godibile la lettura. Il materiale verrà, poi, distribuito agli ambulatori di medicina generale, farmacie, ospedali, servizi territoriali, aziende e altri luoghi sensibili per raggiungere il maggior numero possibile di utenti.