Molti anni fa, la vite non produceva più i grappoli d’uva. E quindi veniva usata solo come pianta ornamentale.
Si trovava in un piccolo orto, ricca di rami e di foglie: ma niente grappoli…
Questa pianta era baciata dal sole e ne traeva grande beneficio.
I rami crescevano talmente tanto da allungarsi sempre più sopra l’orticello, ormai avvolto dall’ombra.
L’ortolano si preoccupava di tutto questo e quindi, per ridare luce al suo orto, pensò di potare la vite. Lo fece un giorno in cui il cielo era coperto da grosse nuvole.
La vite pianse in silenzio e soffrì molto.
Quando scese la sera, un piccolo usignolo si posò con delicatezza su un ramo e intonò un dolce canto per consolarla.
La pianta da tempo non sentiva una simile sensazione di benessere. Le scesero subito delle dolci lacrime che rimasero lì, impregnate fra i rami.
La notte lasciò il posto al tepore del mattino. E il sole avvolse la vite in un caldo abbraccio: linfa nuova scorreva.
La pianta non si era mai sentita così bene in vita sua.
Le sue dolci lacrime si trasformarono in piccoli frutti: sembravano perle.
Eccoli i primi chicchi d’uva!
Una leggera brezza passò tra i rami e riunì i chicchi in grappoli.
Il sole poi continuò il suo lavoro, facendoli maturare.
Alla prossima leggenda!