La “Busa del Cristo” si muove. Stavolta però a controllare la frana storica non è solo Perarolo. C’è mezza provincia con gli occhi puntati al Cadore. Perché la colata si trova proprio alla confluenza tra Piave e Boite. E se dovesse scendere, l’effetto domino sul fiume sarebbe immediato. Così si legge in una nota della Prefettura.
A Perarolo l’evacuazione delle case immediatamente sotto la frana è già stata attivata. Nei Comuni rivieraschi a valle stanno prendendo forma le direttive richieste dalla Prefettura. Vale a dire attivazione della sala operativa, predisposizione delle strutture di Protezione Civile e allertamento della popolazione. Il rischio infatti è che il collasso della frana di Perarolo possa causare ondate improvvise lungo il Piave.
Nel tardo pomeriggio è arrivato l’assessore regionale Gian Paolo Bottacin a spegnere l’allarme: «Alla luce delle portate in atto del torrente Boite, non si ravvisa immediato rischio idraulico per le aree lungo il Piave a valle di Perarolo».