“Investi Scuola” è salvo: rifinanziato l’abbonamento unico per gli studenti

“Investi Scuola” è salvo: rifinanziato l’abbonamento unico per gli studenti

C’è una buona notizia per oltre 4.500 studenti bellunesi. Verrà finanziato anche per il prossimo anno scolastico «Investi Scuola”, il bando che parifica per tutte le famiglie bellunesi il costo del trasporto scolastico, indipendentemente dalla tratta da percorrere.

“Investi Scuola”, che nasce dalle ceneri di “Unico studenti” (un progetto della giunta provinciale guidata al tempo da Sergio Reolon) da sei anni permette alle famiglie un risparmio che arriva a 600 euro all’anno per chi vive nelle zone più lontane dalle scuole superiori.

Si tratta di «Un investimento sul futuro», per usare il presidente del Fondo per i Comuni confinanti, Dario Bond, che finanzia il progetto con 880mila euro. Una misura che ha corso il rischio di chiudersi con l’anno scolastico appena concluso. «Era una sperimentazione – spiega Bond – e quindi per il comitato di gestione del Fondo era considerata una partita chiusa. Ma io ho cercato di far passare il messaggio di considerare quei soldi come spese di investimento per le famiglie e non come spese correnti. Così si è aperta una possibilità, al momento limitata al prossimo anno. Ma l’obiettivo deve essere quello di farla diventare una misura strutturale».

Risolto il nodo amministrativo, si sono fatti i salti mortali per poter reperire i soldi. Le economie fatte negli anni scorsi hanno messo a disposizione 800mila euro del Fondo per i Comuni di confine. La parte di cofinanziamento per i Comuni non rientranti nell’elenco di quelli confinanti (440mila euro, di solito equamente divisi tra Provincia di Belluno e Consorzio Bim) quest’anno sarà interamente coperta da quest’ultimo, viste le ristrettezze di bilancio di Palazzo Piloni.

Investi Scuola costerà in totale, per il prossimo anno, 1.320.000 euro e coinvolge oltre 4.000 famiglie, che pagheranno l’abbonamento studenti per i loro figli 295 euro per dieci mesi, 330 per l’intero anno. Prezzo uguale per tutti: per chi vive a Ponte nelle Alpi e studia a Belluno, come per chi ogni giorno scende in Valbelluna dal Comelico. «Abbiamo calcolato – spiega il presidente di Dolomiti Bus, Andrea Biasiotto – che sull’anno il risparmio può arrivare a 600 euro per uno studente». La speranza è che misure di questo tipo incentivino l’uso del trasporto pubblico. Gli utenti, infatti, aggiunge Biasiotto, al momento sono ancora il 20% in meno rispetto a prima della pandemia.

«Si tratta di un’iniziativa importante – si accoda il deputato Pd Roger De Menech, che da presidente del Fondo per i Comuni di confine, nel 2016, diede il via al progetto – vista la natura della nostra provincia: riesce ad equiparare i residenti in città a chi abita più lontano». Una buona pratica che sta facendo scuola, aggiunge Bond: «Anche a Sondrio hanno elaborato un progetto simile, dopo essere venuti a conoscenza del nostro, che è un unicum a livello nazionale». E per il futuro? «Oltre che per gli studenti – lancia l’idea Biasiotto – sarebbe bello creare un progetto simile a favore dei lavoratori». I primi ragionamenti, assicura Bond, «sono già stati fatti».

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