Interramenti degli elettrodotti Terna: quando una grande azienda sa “fare”

Interramenti degli elettrodotti Terna: quando una grande azienda sa “fare”

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Giovanni Campeol, già docente allo Iuav di Venezia.

Nel Piano di sviluppo di Terna del 2019 si legge“[…] Possiamo senz’altro affermare che l’elemento cruciale sarà la valutazione della sostenibilità complessiva di ciascun intervento, che include anche la valorizzazione del beneficio ambientale associato all’utilizzo dei cavi interrati rispetto a soluzioni aeree […] La sostenibilità ambientale del Piano è valutabile anche attraverso la percentuale di interramento e la percentuale di riutilizzo delle infrastrutture. Nel PdS 2019 è previsto che sul totale dei km di linee realizzati comprensivi dei nuovi interventi, circa 55% consista in riutilizzi di corridoi infrastrutturali già esistenti, mentre il 45% sia realizzato ex novo […] Per quanto concerne le nuove realizzazioni, nel PdS è previsto che più della metà sia costituito da linee in cavo […]”.

È necessario prendere atto che Terna ritiene la tecnologia dell’interramento dei cavi elettrici un obiettivo strategico, così come strategico è il riutilizzo delle infrastrutture esistenti (strade e autostrade in primis) per far passare l’interramento dei cavi.

Questa modalità potrebbe sembrare un’ovvietà, tuttavia il richiamo formale fatto da Terna nel sua Piano di Sviluppo toglie ogni dubbio o equivoco sia tra la popolazione che tra la politica.

Ma Terna è in grado di applicare queste due strategie e lo ha mai fatto?

La risposta è senz’altro positiva nel senso che Terna ha saputo realizzare e sta realizzando interventi coerenti con le strategie declinate nel suo Piano di Sviluppo del 2019 e del 2020 (che è praticamente uguale).

Prendiamo tre esempi emblematici che Terna adeguatamente pubblicizza e di cui giustamente va orgogliosa, così come lo siamo noi cittadini italiani visto che questa grande società è espressione del nostro Paese.

Il primo progetto è l’interramento del cavo a 380kV in corrente continua che unisce la stazione elettrica di Grand’Ile nella Savoia francese con quella di Piossasco in Piemonte. Un progetto transnazionale di interramento lungo ben 190 km che utilizza anche il sedime autostradale facendo passare il cavo dentro le gallerie, sotto i viadotti e lungo la scarpata di queste infrastrutture, ovvero in piena sinergia con le infrastrutture stradali esistenti in Francia e Italia.

Progetto che, secondo Terna, migliora la sicurezza elettrica e genera minori costi per le imprese e le famiglie

Il secondo è l’interramento di linee elettriche attorno a Firenze liberando il paesaggio dai tralicci.

Progetto questo nato anche dalla necessità di tutelare il paesaggio nell’intorno del centro storico di Firenze iscritto nella WHL dell’Unesco e che prevede un “Piano di riassetto elettrico” capace di liberare dai vecchi tralicci elettrici le colline di Pian dei Giullari, Arcetri e Monte alle Croci, dove Terna ha già realizzato una linea elettrica in cavo.

Terna stessa afferma che questa operazione è stata voluta anche per incrementare la domanda turistica nell’area fiorentina, tra le più pregiate d’Italia.

Interventi di interramento che, secondo Terna, hanno permesso un risparmio nella bolletta degli italiani di 30 milioni di euro, oltre che aumentare la sicurezza della trasmissione elettrica.

Il terzo intervento, unico al mondo per complessità tecnologica stanti anche i caratteri geografici locali quali quelli dello Stretto di Messina, collega le centrali elettriche di Sorgente in Sicilia con quella di Rizziconi in Calabria con il più lungo cavo elettrico sottomarino a corrente alternata al mondo.

Progetto che posa sul fondo del mare 38 Km di cavi a 380 metri di profondità estendendosi complessivamente per 105 km per un investimento di ben 700 milioni di euro. Vengono posati sei cavi sottomarini alimentati a 380kV necessari per eliminare i disservizi elettrici in Sicilia e per ridurre il costo dell’energia in questa regione, il tutto generando un risparmio complessivo per l’intero sistema elettrico italiano di oltre 600 milioni di euro all’anno.

Infrastruttura che rispetta l’ambiente e che, secondo Terna, permette di ridurre le emissioni in atmosfera di 700.000 tonnellate all’anno di CO2. Il progetto prevede interventi infrastrutturali necessari a collegare una stazione elettrica a 600 metri di altezza e per fare ciò realizza, con una talpa escavatrice gigante, un tunnel orizzontale di 2,8 km per 4 metri di diametro nel cuore della montagna, con una profondità di 600 metri e una pendenza del 12%. Ciò ha comportato lo scavo di un profondo pozzo verticale per cavi ad alta tensione mai realizzato al mondo, con un diametro di 7 metri e un dislivello di ben 300 metri dalla spiaggia alla montagna, per raggiungere poi la stazione elettrica posta a 600 metri di altezza.

Di fronte a ciò è necessario prendere atto che Terna è veramente leader al mondo in quanto capace di realizzare interventi che hanno dello straordinario. In ragione di ciò bisogna stimolare questa società, che si ricorda deve produrre servizi ambientalmente compatibili in Italia, nell’affrontare anche in Veneto, e segnatamente nel Bellunese, questo suo fondamentale “saper fare”.

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