«Per la crisi energetica, va incrementata la produzione di biometano attraverso l’utilizzo dei soa di terza categoria». Il il deputato bellunese della Lega Mirco Badole è il primo firmatario dell’emendamento al decreto Energia depositato nei giorni scorsi e poi sottoscritto dal gruppo parlamentare della Lega. «Credo si tratti di semplice buon senso inserire anche i soa di terza categoria, vale a dire residui di alimenti prodotti con derivati animali, nella produzione di bio metano – commenta il deputato -. Al momento produciamo energia con i soa di prima e di seconda categoria, vale a dire con scarti discutibili sotto il profilo igienico sanitario, mentre i soa di terza categoria non vengono utilizzati e finiscono tra i rifiuti speciali, con tutti i conseguenti problemi di smaltimento, questa è un’assurdità”.
La crisi energetica si combatte anche partendo dalle tecnologie e dalle produzioni esistenti, secondo Badole, che vanno però ottimizzate in chiave di una maggior efficienza. Da qui la proposta di sfruttare tutti i rifiuti soa, per incrementare la produzione di biometano e diminuire, allo stesso tempo, quella di rifiuti speciali. I soa di terza categoria sono gli scarti di lavorazione delle industrie casearie e dolciarie, prodotti contenenti sostanze di origine animale come latte e derivati, uova e grassi animali. Per esempio merendine scadute o confezionate male, finiscono oggi tra i rifiuti speciali al pari di yogurt e formaggi.
Di contro i soa di prima e di seconda categoria derivano da scarti di macelleria, carcasse di animali anche contaminati da malattie o farmaci. Con questi si produce già energia. «Mai come in questi giorni assume importanza il tema delle energie rinnovabili e dei gas alternativi – spiega Badole . Per questo ho presentato un emendamento al decreto Energia, per incrementare la produzione di bio metano attraverso la fermentazione dei soa di terza categoria. È un’assurdità che questo già non avvenga. Mi auguro l’emendamento venga preso in considerazione e approvato in fase di conversione del decreto».