L’influenza fa allarmare la sanità.
In conferenza stampa ieri (7 dicembre) i vertici dell’Ulss 1 Dolomiti si dimostrano preoccupati per l’andamento della curva epidemiologica influenzale. Nell’ultima settimana è aumentata infatti l’incidenza dei contagi, in tutto il Veneto e anche nel territorio bellunese.
Questa incidenza, stimata secondo Ili (Influenza-like illness), al momento in provincia si attesta sulla media di 18,52 casi su mille abitanti. A dirlo, il dottor Sandro Cinquetti, direttore del servizio Igiene e sanità pubblica (Sisp) dell’Ulss Dolomiti. Anche se su altri virus respiratori simil-influenzali che non siano covid non si hanno dati precisi, ammette lo stesso Cinquetti.
A destare preoccupazione, sono soprattutto i bambini: circa 10 in totale i piccoli (fino agli 8 anni) ricoverati in forma precauzionale negli ospedali bellunesi, nessuno dei quali in terapia intensiva.
«È la fascia d’età più colpita – afferma la dottoressa Maria Caterina De Marco, direttrice sanitaria dell’Ulss – che si attesta oltre il 40% dei casi totali». Le altre fasce d’età al momento non presentano quadri per cui è stato necessario il ricovero, salvo per alcuni adulti con altre patologie concomitanti.
Da qui arriva l’invito dell’Ulss attraverso i media ad andare a vaccinarsi. Soprattutto agli over 65, persone considerate più fragili, e che nel bellunese rappresentano oltre un quarto della popolazione totale. «Vorremmo riuscire a vaccinare il più alto numero possibile di queste persone» il commento della direttrice sanitaria.
Acquistate dall’Ulss 1 sono 42mila dosi di vaccino in totale, di cui 32mila già somministrate. Di queste 32, fa sapere Cinquetti, 25mila sono state inoculate ad anziani over 65; raggiungendo così una copertura vaccinale del 45,3% per questa fascia di età. L’obiettivo, per considerare la vaccinazione efficace, conclude Cinquetti, è arrivare al 60%. A vaccinare finora sono stati in prevalenza i medici di base (il 90% circa del totale dei soggetti vaccinatori).
La campagna vaccinale si concluderà alla fine di dicembre, a meno che i contagi di influenza non continuino a salire: in tal caso si potrebbe far slittare la scadenza a metà gennaio.
«Consigliamo la vaccinazione a tutti i cittadini con più di sessant’anni – conclude De Marco – a tutte le persone fragili che hanno malattie croniche, di qualunque fascia d’età, alle donne in gravidanza e anche ai bambini, dai 6 mesi ai 6 anni. Stiamo portando avanti anche una campagna nella nostra azienda per vaccinare tutti i nostri operatori sanitari.
Ci si può vaccinare, come ogni anno, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta e nei centri vaccinali di Salce e Feltre, tramite prenotazione (ci sono ampi spazi di prenotabilità)».
Le vaccinazioni sono dunque aperte a qualsiasi fascia d’età, ma dall’Ulss raccomandano soprattutto ai bambini e agli over 60 «di approfittare delle prossime due settimane, perché il picco più alto ancora non è arrivato».
Foto d’archivio