Possono tirare un sospiro di sollievo le persone in difficoltà economica, dopo l’epidemia da Covid 19. Perché slitta al 16 settembre la scadenza per il pagamento dell’Imu: a questo proposito, andrà in votazione nel prossimo consiglio comunale di Belluno la delibera che per alcune categorie sposta a settembre il termine per il saldo dell’imposta senza sanzioni. 

«Abbiamo adottato alcuni criteri per individuare i soggetti che potranno beneficiare di questo slittamento – spiega la vice sindaca e assessore al Bilancio, Lucia Olivotto -. I privati cittadini potranno goderne se dimostreranno, nel periodo compreso tra il 23 febbraio e il 16 aprile, lo stato di disoccupazione, la messa in cassa integrazione o la riduzione di orario di lavoro di almeno il 20% per 30 giorni consecutivi; per imprese, liberi professionisti e partite Iva varrà invece la contrazione del fatturato, che in un trimestre compreso tra febbraio e settembre dovrà essere ridotto di almeno il 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019. Per ottenere lo slittamento dei termini, è sufficiente consegnare un’autocertificazione all’ufficio tributi del Comune di Belluno entro il 30 settembre».

Palazzo Rosso cerca così di andare incontro alle necessità dei soggetti più in crisi: «Abbiamo atteso invano un intervento del Governo che ci consentisse di spostare in avanti le scadenze per tutti, ma ancora una volta ha prevalso l’insopportabile impostazione italiana che sposta sui Comuni le responsabilità più scomode e al contempo impedisce loro di avere gli strumenti per gestirle autonomamente – spiega il sindaco Jacopo Massaro -. Avremmo spostato in avanti i pagamenti, come già abbiamo fatto per la Tari e per altri tributi, ma la natura tributaria dell’Imu ci blocca sulle scadenze e su altri aspetti gestionali».

«Abbiamo quindi fatto il massimo di ciò che ci viene consentito – conclude la vice sindaca – aggiungendo un altro tassello importante nel quadro di interventi approvati dal Comune di Belluno durante questo periodo emergenziale in favore delle persone cadute in difficoltà economica e sociale».