Il Servizio civile piace: 131 giovani bellunesi rispondono “presente”

Il Servizio civile piace: 131 giovani bellunesi rispondono “presente”

Pioggia di domande. A dimostrazione che il Servizio civile universale piace. Non si spiega altrimenti la quantità di richieste pervenute: sono 131 i giovani bellunesi (dai 18 ai 28 anni) che hanno presentato la loro candidatura per i posti messi a disposizione: assistenza sociale, protezione civile, ambiente, educazione, tutela e promozione culturale.

«Un numero significativo: tanti i ragazzi che si sono resi disponibili per questa esperienza che rappresenta un anno di congiunzione tra mondo della scuola e il mondo del lavoro – commenta Alberto Franceschini, presidente Csv Belluno Treviso -. Svolgere il Servizio civile significa mettersi in gioco, farsi conoscere, mostrare la propria identità e la propria predisposizione all’impegno. Gli ambiti sono di strategica importanza per il territorio: si spazia dalla cultura, con l’apprendimento nell’ambito di poli museali e biblioteche, all’assistenza, settore particolarmente sensibile in questo periodo di pandemia, e ancora alla salvaguardia ambientale, fino alla protezione civile, espressione di un volontariato operativo e puntualmente presente, in particolare in caso di calamità. Coinvolgere oggi i giovani in questi settori significa crescere le leve di domani, contribuendo a formare delle professionalità in ambiti determinanti».

Nel dettaglio, in provincia di Belluno 131 ragazzi hanno presentato domanda per 6 progetti coordinati dall’Unione Montana Feltrina; 8 giovani per il progetto “Adulti testimoni nel presente”, pensato con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita di adulti e anziani. I giovani presteranno servizio presso Comitato d’Intesa, Ulss 1 Dolomiti, Portaperta, Comune di Sospirolo, Unione Montana Cadore Longaronese Zoldo, e Società Nuova.

“Giovani protagonisti del fare” ha raccolto 21 domande con l’obiettivo di supportare e ampliare i servizi del territorio che si occupano di minori e giovani in condizioni di disagio ed esclusione sociale. Gli enti coinvolti in questo progetto sono Comitato d’Intesa, Dumia, Portaperta, Comune di Arsiè, Belluno Donna.

Ben 47 le domande per il progetto “Biblioteche resilienti” con l’intento di rendere le biblioteche spazi sempre più accessibili e parti attive del tessuto cittadino e della comunità.

Sono stati, invece, 36 i partecipanti a candidarsi per “La cultura come resilienza” in musei e uffici cultura per offrire alla cittadinanza una sempre più ampia conoscenza dei beni e delle attività culturali delle istituzioni coinvolte.

Infine, 19 in totale i giovani candidati ai due progetti (di diversi ambiti territoriali) “Protezione civile, certezza per il nostro territorio montano” e “Protezione civile nel Bellunese” con l’obiettivo di insegnare a prevenire e contrastare il rischio dei fenomeni calamitosi.

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