Il lavoro c’è. E i lavoratori? Scarseggiano. Sembra un controsenso, ma nel Bellunese che si spopola c’è anche questo. Basta chiedere a qualsiasi agenzia interinale per avere conferme. Le posizioni aperte sono tante e varie. Non sono tutti contratti a tempo indeterminato per il lavoro dei sogni, certo. Ma le possibilità non mancano. Quello che manca invece sono le mani alzate. 

Mancano operai all’edilizia e al comparto casa. Scarseggiano idraulici ed elettricisti. Sono soprattutto i lavori manuali a risentire di forti carenze, tanto che diverse imprese sono in difficoltà. «Non troviamo ragazzi che vogliano fare gli operai» dicono da una storica impresa edile della zona di Belluno. Ma la situazione è simile anche in altri settori, come hanno dimostrato gli operatori turistici e gli albergatori appena qualche mese fa, nella difficoltà di reperire gli stagionali per l’estate appena andata in archivio.

È l’effetto della monocoltura dell’occhiale? Può essere. Tant’è vero che nelle zone in cui l’occhialeria è più presente, il problema ha un’incidenza maggiore. E poi c’è un’occhialeria in particolare in cui tutti vorrebbero lavorare, per il peso della busta paga e del sistema di welfare introvabile altrove. Più di una agenzia interinale lo dice: ci sono candidati che vedono passare davanti diverse offerte, ma le scartano in attesa di un’azienda in particolare. Difficile che i bellunesi non abbiano capito di chi si tratta.