Il gigante, la fanciulla e l’abbraccio di pietra: così nasce il Monte Tudaio

Il gigante, la fanciulla e l’abbraccio di pietra: così nasce il Monte Tudaio

 

In tempi lontani, l’unica “strada” che collegava il Comelico al Cadore era quella segnata dalle acque cristalline della Piave. Queste scorrevano in mezzo a fitti boschi di larici, pini e abeti: alberi con radici così lunghe, da stringere in un abbraccio enormi sassi, affinché non venissero trasportati a valle dai violenti temporali e all’esondazione del fiume. 


Il gigante Tudaio fu l’ultima di tante figure poetiche ad abitare questi luoghi.

Si era stabilito nella valle e aveva scelto una grotta naturale. Un anfratto buio da cui usciva di tanto in tanto.
Soffriva di solitudine e viveva nel ricordo di un amore travagliato e impossibile.
Non lontano dalla sua grotta, si stendeva un fitto bosco: la casa di caprioli, camosci e daini.
Il gigante si era armato di un arco di legno e frecce,
Spinto dalla brama di cacciare e dalla fame, si mise a rincorrere una bestia ferita, non accorgendosi di aver messo piede in territorio nemico: quello del perfido Comon. Si distese stanco in un’immensa pianura: il Pian di Sire.
Doveva assolutamente riprendere fiato, ma fu proprio in quel momento che, all’ombra di un grande abete, vide Soandre, una fanciulla bellissima dalla lunga chioma bionda.
La ragazza che gli aveva fatto battere il cuore tempo prima e mai l’aveva dimenticata, anzi ne era follemente innamorato. Ma non l’aveva più rivista da quando il suo cattivissimo padre, Comon, gli aveva impedito di vederla.
Era un amore ricambiato, il suo, ma ostacolato da un padre geloso.
Al risveglio, la ragazza si spaventò al sol pensiero che Comon potesse vedere Tudaio.
Si presero per mano e corsero a perdifiato fra rocce e boschi.
Arrivati al confine del regno di Tudaio, lo varcarono e, sicuri di essere liberi, si abbracciarono.
Ma il vecchio e cattivo Comon, in una maschera di livore, li aveva scoperti e seguiti. Così, urlando con tutta la rabbia che aveva, prese il suo arco e tese la freccia.
Colpì proprio sua figlia in pieno petto: Soandre.
Tudaio rimase letteralmente impietrito dal dolore. E cadde sul corpo della povera Soandre.
 Avvolti in un abbraccio, divennero pietra.

Una pietra chiamata Tudaio: il nostro monte, alto 2140 metri.

 

CURIOSITÀ

Il Monte Tudaio si trova in Cadore. Precisamente, nel comune di Vigo.
Il panorama dalla sua cima spazia dalla valle del Piave e dell’Ansiei al Brentoni.
Si gode la vista del Monte Popera, della Valgrande fino al Comon. 
Proprio per la sua posizione con vista a 360 gradi sulle valli, fu costruito un forte per fermare l’esercito austriaco.
Durante il conflitto mondiale, il forte, assediato per un anno dagli austriaci, fu in parte distrutto.
Infatti vennero rinvenuti i resti lungo i dirupi della val Ciariè e della valle del Piave. È stato ristrutturato nel 2001. 

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