Il gatto selvatico scorazza nel Parco, serata sulle ricerche scientifiche

Il gatto selvatico scorazza nel Parco, serata sulle ricerche scientifiche

Il gatto selvatico è stato segnalato in zona Belluno per la prima volta nel 2014, grazie a un progetto curato dal Parco nazionale Dolomiti bellunesi in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue. Successivamente, è stato oggetto di studi via via più approfonditi e attraverso un progetto triennale di dottorato di Ca’ Foscari la dottoressa Arianna Spada ha potuto studiare nel triennio 2019-2021, attraverso l’uso di fototrappole, la presenza e la distribuzione del gatto selvatico all’interno dell’area protetta.

Lo studio della dottoressa Spada ha permesso di accertare per la prima volta, nel 2020, la riproduzione del gatto selvatico nel Parco. Ha consentito di raccogliere moltissime informazioni sulla distribuzione di questo animale e di elaborare proposte per azioni di conservazione della specie nell’area protetta.

Molti dati sul gatto selvatico sono stati raccolti dalla dottoressa Spada nell’area della Valle dell’Ardo; per questo motivo il Parco, assieme al Comitato Gestione Usi Civici di Bolzano e Vezzano e al Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha organizzato una serata divulgativa a Bolzano Bellunese, per illustrare i risultati delle ricerche.

L’appuntamento è per venerdì prossimo (18 novembre), alle 20.30, nella sala Monsignor Savio – ex asilo Dartora.

La serata sarà anche l’occasione per ribadire l’importanza naturalistica della Valle dell’Ardo, una delle principali “porte” di accesso al Parco, e per fare il punto sulle conoscenze attuali sul gatto selvatico nell’area protetta.

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