«Non ci può nascondere dietro il velo delle competenze e del processo decisionale, transitati al livello nazionale, per respingere la responsabilità politica, di questa maggioranza e della maggioranza che siede a Roma. È come aver tirato un sasso per poi nascondere la mano, laddove il sasso – un macigno – è la ristrutturazione della pista da bob Eugenio Monti, a Cortina». Ad affermarlo è Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde.
«Troppo comodo e troppo facile affermare che non è più possibile ipotizzare un trasferimento altrove, come invece ha nuovamente ipotizzato lo stesso Comitato olimpico internazionale a seguito di specifica richiesta del Cipra. A Igls, ad esempio, nei pressi di Innsbruck, dove una pista da bob già esiste».
E aggiunge: «Anche alla luce del recente intervento del Cio ho dunque interrogato la giunta regionale affinché richieda ai soggetti competenti, partendo dal commissario straordinario, di avviare una seria trattativa per trovare una collocazione diversa alla pista da bob. Gli elementi già noti ci dicono che andare avanti così rischia di essere un pesante tributo all’insostenibilità, sia per gli enormi costi sia per l’impatto dell’opera».