Una serata tra cultura, tradizioni e gusto, quella organizzata dalla Condotta Slow Food di Belluno e Feltre negli spazi del “Bertagno Food Experience” di Sedico: al centro dell’incontro, i riti e le ricette del periodo di Carnevale tra le Dolomiti.
Ad aprire la serata, il presidente dell’associazione Borgo Piave ETC – realtà che ha allestito e gestisce il Museo Maschere Dolomitiche di Gianluigi Secco di Borgo Piave, a Belluno – Antonio Gheno: a lui il compito di raccontare i riti e le pratiche «viventi e tramandate» che caratterizzano le mascherate arcaiche dolomitiche, «importante e distintivo patrimonio culturale delle nostre montagne che mira alla candidatura a patrimonio immateriale dell’umanità riconosciuto dall’UNESCO».
È stato poi il padrone di casa, Patrick Bertagno, a descrivere i dolci tipici del carnevale, raccontandone la storia e le varianti in uso un tempo; le ricette sono tradizionali e in gran parte codificate, ma la differenza la fanno le materie prime, «dalla scelta delle farine, locali e sostenibili e diverse per ogni preparazione, alle tecniche di cottura, non demonizzando i fritti, facendoli bene e con grassi adeguati».
Infine, proprio sulla tipicità dei prodotti si è concentrato l’intervento di Enrica Balzan, produttrice biologica di Mel (custode tra l’altro del fagiolo gialet, presidio SlowFood), che ha raccontato la storia del suo meleto, dalla scelta di puntare sulla coltivazione bio sin dall’inizio dell’attività alle quattro varietà di mele coltivate in campo, fino alla decisione di produrre succo «in modo artigianale, per evitare sprechi e poter far gustare appieno i frutti buoni, puliti e giusti».
Proprio il succo di mela “a km zero” – che ha accompagnato la degustazione di dolci tradizionali carnevalizi – è stato utilizzato per preparare l’apfelschorle, bevanda analcolica a base proprio di succo di mele e acqua frizzante, particolarmente diffusa nell’arco alpino, ma ancora poco conosciuta in gran parte della provincia.