Grandine pesante, vigneti distrutti nel Feltrino 

Grandine pesante, vigneti distrutti nel Feltrino 

La grandinata che ha sferzato il Bellunese mercoledì scorso (19 luglio) ha lasciato il segno nella zona di Feltre, soprattutto a Fonzaso. Nei vigneti, grappoli danneggiati e pali abbattuti: le perdite arrivano al 50%. Danni al mais segnalati a Ponte delle Alpi.

«A Feltre ci sono pochi danni. Qualche chicco danneggiato ma niente di più. Dove la grandine ha fatto davvero male è a Fonzaso, soprattutto ad Arten, dove c’è molta varietà Pavana. Li ci sono stati danni importanti: di grandine, con perdite dal 40 al 50%, ma anche nei giorni precedenti c’erano stati problemi seri con il vento, che ha piegato qualche filare buttando giù i pali. Speriamo che sia finita qui, perché altrimenti la stagione vinicola rischia di essere compromessa» spiega Marco De Bacco, viticoltore di Confagricoltura con cantina nel Feltrino.

In Valbelluna e nella zona di Feltre la grandine ha colpito di frequente negli ultimi anni. Nel 2021 ci furono perdite fino al 100% a Cesiomaggiore e Santa Giustina, mentre l’anno precedente danni fino al 70% a Villabruna, Cesiomaggiore e Vignui.

«Da quando è successo il disastro di Vaia siamo sempre in allerta, preoccupati da quello che può accadere» afferma Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno. «Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti: le stagioni sono cambiate, perché si passa dal freddo al caldo nel giro di pochi giorni e il risultato sono queste tempeste estreme, con danneggiamenti sempre più grandi. L’agricoltura deve tenerne conto, per evitare di perdere investimenti e raccolti. Innanzitutto dovremo sempre più affidarci alle assicurazioni, come del resto ci spinge a fare l’Europa intervenendo con sistemi di copertura del reddito. In seconda battuta dobbiamo cercare di differenziare le colture, in modo che se un settore va male si può recuperare su altri fronti. Infine, oltre a premunirsi di sistemi di difesa, come le reti antigrandine, dovremo avere a disposizione piante sempre più resistenti al freddo, al caldo eccessivo e alla siccità».

foto d’archivio

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