Galleria Comelico, tra sindaci e Anas è muro contro muro

Galleria Comelico, tra sindaci e Anas è muro contro muro

Non sembra avere soluzione la questione relativa alla prolungata chiusura della galleria lungo la Statale 52 “Carnica” che collega direttamente il Comelico al resto della Provincia. Nei mesi scorsi Anas ha preannunciato la chiusura del tunnel per almeno 2 anni, per portare a termine i gravosi interventi necessari per rifare completamente la volta. Un intervento da 60 milioni di euro al quale si oppongono i sindaci dei 5 Comuni del Comelico (spalleggiati da quelli di Auronzo e Sappada, dalle categorie economiche e dai cittadini), che chiedono soluzioni diverse per evitare l’isolamento della parte più a nord della provincia.

Ieri, in modalità telematica, si è tenuto un nuovo incontro tra i primi cittadini, i tecnici di Anas, i rappresentanti delle forze dell’ordine e di Dolomitibus, oltre ai rappresentanti del comitato civico “Galleria Comelico bis”, che si batte per la costruzione della “seconda canna” a fianco del tunnel attuale.

Distanti le posizioni. Anas ha ribadito la sua posizione, ritenendo “improcrastinabili” gli interventi previsti e ribadendo lo scenario di cantiere che prevede la chiusura totale al traffico nelle ore notturne e l’apertura a senso unico alternato durante il giorno. Una soluzione che per Anas «determina il minore disagio possibile per l’utenza anche se comporta un aumento dei tempi di ultimazione dei lavori che si prevedono in 745 giorni».

«Nel corso della riunione – prosegue la nota di Anas – è stato illustrato il progetto, definendone l’articolazione tecnica e la conseguente impossibilità di dividere l’intervento in fasi separate, che avrebbero durata pluriennale ponendo in ulteriore difficoltà il territorio. Anas ha esposto anche nel dettaglio le caratteristiche di cantierizzazione, che consentono di realizzare gli interventi più impattanti in orario notturno e di eseguire le restanti lavorazioni – in sicurezza sia per le maestranze che per il traffico veicolare – mediante l’istituzione del senso unico alternato in orario diurno. Sono state illustrate le analisi di traffico (sia leggero che pesante) oggi transitante nella galleria al fine di stabilire le fasce di apertura con relativa direzione più idonee per il territorio, tenendo conto anche delle corse del trasporto pubblico locale»

Dall’altra parte i sindaci non ci stanno e hanno ripresentato alla società la loro idea: chiusura esclusivamente notturna per i lavori più urgenti, rimandando gli altri interventi ad una fase successiva, «dopo la predisposizione di un’idonea viabilità alternativa, che non può essere il Passo di Sant’Antonio. In questo senso è stata ribadita l’importanza della realizzazione della “seconda canna” e il ripristino della vecchia strada della Valle». Ci sarà un nuovo incontro, il 17 febbraio, ma le premesse non sono buone.

Alla riunione ha partecipato anche l’ex parlamentare Alfredo Comis, in rappresentanza del comitato “Galleria Comelico bis”. «Appoggiamo in tutto i nostri sindaci – attacca – e siamo pronti ad intraprendere ogni azione legale perché la galleria non venga chiusa. Anas vive in un altro mondo, tanto che ha chiesto ai sindaci di darle una mano a individuare le esigenze di chi utilizza la galleria tutti i giorni. Inconcepibile. La galleria avrebbe bisogno di interventi in alcuni punti precisi, invece Anas vuole rifare tutti i 4km di lunghezza, gettando così via i 4milioni già spesi nel 2020. Perché?». Su quali azioni si preveda di mettere in campo, in caso di ulteriore diniego al confronto da parte di Anas, Comis non lo specifica: «Altrimenti poi fanno le contromosse in anticipo. Di sicuro non pianteremo le tende davanti alla galleria, perché siamo persone serie. Però, ad esempio, se i danni  riconosciuti al nostro territorio saranno di 200milioni, come si ipotizza, ecco, noi a quei soldi siamo pronti a rinunciarci, a patto che vengano investiti nella realizzazione della galleria parallela».

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