Oltre 40mila euro per 64 famiglie in difficoltà per il covid. Ma anche il pagamento dell’alloggio temporaneo per le donne vittime di violenza familiare e un contributo per le rette degli asili nido delle famiglie che abitano in alta quota. Un 2021 ricco di iniziative per il “Fondo welfare e identità territoriale”. Le iniziative sono state presentate ieri dalla presidente, Francesca De Biasi, assieme a sindacati, Provincia, Confcommercio e il vescovo Renato Marangoni: ovvero tutti i vari partner del Fondo.
Tra i progetti portati avanti, ha raccolto l’adesione di 530 lavoratori del manifatturiero “Riprendiamo il futuro, insieme per la montagna bellunese”, con il quale i lavoratori destinano un euro al mese della loro busta paga al fondo. Soldi integrati anche con le donazioni di alcune aziende. «Non è tanto la cifra a contare – spiega De Biasi – quanto il fatto di aver coinvolto molte persone: d’altra parte il Fondo Welfare vuole essere un progetto di comunità. E nel 2022 cercheremo di allargare la platea, coinvolgendo altre associazioni di categoria ma anche gli enti pubblici, come già fatto con la Provincia».
Buoni risultati anche dal progetto “AiutiamociBelluno”, che coinvolge Ulss 1 (per il Feltrino) e Comune di Belluno: raccolti 44mila euro con i quali sono state aiutate 64 famiglie in difficoltà per il covid, per un totale di circa 200 persone.
Nel 2021 il Fondo Welfare ha anche firmato un protocollo con la Prefettura per aiutare le donne vittime di violenza familiare. Grazie alla disponibilità di una trentina di alberghi possono contare per 3 giorni di un alloggio di emergenza, il cui costo viene coperto dal fondo.
Infine, presentato anche il progetto «Contributo Nidi in montagna» che garantisce aiuto alle famiglie che vivono sopra i 700 metri di quota e hanno un bambino che frequenta un asilo nido. Per ricevere il contributo, che quest’anno si aggira sui 300 euro, è richiesto un Isee sotto i 15 mila euro. Una ventina le richieste giunte finora.
