Approvata l’erogazione del Fondo di solidarietà europeo agli Stati membri colpiti da gravi eventi climatici: dei 279 milioni totali, la gran parte – quasi 212 milioni – è destinata all’Italia.
Quasi unanime la decisione del Parlamento di Bruxelles, per la soddisfazione di Herbert Dorfmann: «Sono contento del risultato raggiunto, nonostante la pausa forzata per l’epidemia da Covid-19 – commenta -. Queste risorse verranno erogate a Roma e saranno poi suddivise in base alle richieste arrivate dalle regioni e dalle province autonome, messe in ginocchio dalla pesantissima ondata di maltempo».
Va ricordato come la sola Regione Veneto, sui circa 6 miliardi totali richiesti dall’Italia, presentò un conto di poco inferiore ai 2 miliardi di euro, pronti a coprire almeno in parte i danni delle decine di frane, smottamenti e allagamenti che, dal Comelico al Feltrino, passando per il Cadore, la Valbelluna, l’Alpago e l’Agordino, avevano colpito la provincia di Belluno.
Per citare alcuni esempi: gli alberi caduti per il forte vento in Alto Agordino, con frazioni isolate e mancanza di elettricità; gli allagamenti della zona industriale di Paludi, che avevano richiesto anche l’utilizzo delle pompe idrovore; la frana di Schiucaz, in Alpago, tornata a muoversi, provocando nuove paure nei residenti; la chiusura di numerose strade e passi.
Spetterà quindi ai vari soggetti attuatori individuare quali progetti realizzare, dagli acquedotti alle strade, fino alla messa in sicurezza del territorio. «Ora la partita in Europa si è chiusa – conclude Dorfmann -. La palla è in mano a Roma che, una volta incassati i soldi, dovrà procedere alla ripartizione sul territorio nazionale».