Family Audit: nuovo bando a sostegno delle aziende bellunesi

Family Audit: nuovo bando a sostegno delle aziende bellunesi

 

Nuovo bando dedicato a tutte le imprese bellunesi che desiderano ottenere la certificazione Family Audit: è stato pubblicato sul sito del Consorzio Bim Piave (www.consorziobimpiave.bl.it) e su www.faunpassoavanti.it. E verrà presentato ufficialmente venerdì 20 novembre, dalle 16 alle 18, in diretta streaming su Zoom (la partecipazione è aperta a tutti previa richiesta all’indirizzo mail family.audit@consorziobimpiave.bl.it). 

Grazie al bando, le aziende possono ricevere fondi destinati a coprire fino al 70% della spesa per l’ottenimento della certificazione: in questo modo, il Consorzio Bim intende promuovere la conciliazione dei tempi di vita e lavoro nelle organizzazioni che desiderano adottare strategie aziendali orientate al beneficio dei propri dipendenti e, più in generale, dell’occupazione femminile.

Le imprese interessate possono presentare la propria candidatura entro il 25 novembre, inviando la documentazione necessaria tramite la casella di posta certificata (Pec): segreteria@cert.consorziobimpiave.it.

«Il progetto Family Audit può essere un tassello importante per la crescita delle imprese e degli enti locali – afferma Umberto Soccal, presidente del Consorzio Bim – in particolare in questo momento difficile legato all’emergenza Covid». Dalle micro aziende artigianali alle multinazionali, la certificazione porta con sé vantaggi notevoli: per ottenerla, l’azienda ascolta innanzitutto i bisogni dei collaboratori e mette in atto azioni reali per raggiungere e migliorare il benessere aziendale. 

Parla di un «concreto passo in avanti verso una piena responsabilità sociale d’impresa» Flavio Mares, consigliere di Confindustria Belluno Dolomiti con delega al sociale: «L’associazione crede in questa iniziativa e nella capacità delle aziende di promuovere ulteriori buone pratiche a sostegno dei lavoratori e delle loro famiglie. Il nostro manifatturiero è fondato sul valore umano e sulle competenze, di questi aspetti quindi dobbiamo avere sempre più cura. Un’azienda a misura di famiglia – che consenta di programmare e conciliare i tempi di vita ai suoi lavoratori – è più efficiente e competitiva. E lo stesso discorso vale anche per il territorio che le ospita – conclude Mares -. Queste buone pratiche permettono di rendere la provincia più attrattiva anche nei confronti delle giovani famiglie, che spesso guardano a realtà più comode, soprattutto dal punto di vista logistico. Anche così si combatte lo spopolamento delle nostre terre alte».

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