Era uscito a funghi, martedì (20 agosto) e non aveva fatto ritorno, mettendo in subbuglio la famiglia. Fortunatamente si sono concluse con il lieto fine le ricerche di un 74enne di Pieve di Cadore. L’uomo è stato ritrovato. Ferito e in leggera ipotermia. Ma dopo un passaggio all’ospedale di Belluno, può tornare a casa e raccontare quanto gli è accaduto.
Il 74enne era partito alle 14 con la sua auto, diretto nelle vicinanze di Pieve di Cadore in cerca di funghi. Aveva detto alla moglie che sarebbe tornato dopo 2-3 ore. Solo che alle 18.30 non era ancora rincasato. Di solito era sempre molto metodico: il fatto non essere tornato e di non aver dato sue notizie, ha allarmato la moglie, che ha subito chiamato i soccorsi.
Le ricerche sono scattate attorno alle 18.45 di martedì sera (20 agosto). Attivato immediatamente il Soccorso alpino di Pieve di Cadore.
Ritrovata l’auto parcheggiata in Val Vedesana, i soccorritori di Pieve di Cadore e Centro Cadore hanno avviato le perlustrazioni nella zona in cui in teoria doveva essersi diretto l’uomo, ovvero Casera d’Aiaron. Quando però è arrivata l’unità cinofila molecolare, il cane si è spostato dalla parte opposta, portando il suo conducente e una squadra verso località Croda e il Rifugio Baion. Seguendo il cane in un bosco ripido ricoperto di schianti, i soccorritori sono andati avanti finché è stato possibile. Dove gli alberi a terra avrebbero impedito di proseguire, hanno chiamato il nome dell’uomo e lui ha finalmente risposto.
Si trovava 300 metri più avanti, bloccato nell’intrico della vegetazione, con contusioni, leggera ipotermia, un dolore alla schiena e ferite dovute alle cadute. Era seduto appoggiato a un tronco.
Grazie a un drone con termocamera e visori notturni, i soccorritori sono potuti risalire alle coordinate precise e due medici del Soccorso alpino hanno raggiunto l’infortunato per prestargli le prime cure. Sbarcati con un verricello di 70 metri, equipe medica e tecnico di elisoccorso di Trento emergenza si sono poi affiancati ai soccorritori.
Verso le 23.15 l’uomo è stato quindi valutato, recuperato e trasportato all’ospedale di Belluno. Erano presenti una ventina di soccorritori, tre droni e l’unità cinofila molecolare.