Non è mai stato così alto l’allarme per l’invasione di cinghiali in Italia come durante l’emergenza Covid. Gli ungulati hanno trovato campo libero in spazi rurali e urbani, spingendosi sempre più vicini alle abitazioni. «Gli animali selvatici distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti: un pericolo per la salute e la sicurezza delle persone». È l’allarme di Coldiretti, che lancia l’hashtag #bastacinghiali. Gli agricoltori, esasperati, domani mattina (8 luglio) dalle 9.30 saranno a Venezia, in piazzale Santa Lucia, per un flash mob.

«Nella provincia di Belluno i danni riguardano soprattutto la Valbelluna, in particolare la dorsale prealpina dall’Alpago al Monte Grappa a carico delle malghe, mentre intorno all’asta del Piave e del Cordevole si concentrano i maggiori danni alle coltivazioni e ai seminativi» spiega Alessandro De Rocco presidente di Coldiretti Belluno, che parla di vera e propria emergenza con danni oramai fuori controllo senza che si riesca a trovare un’efficace rimedio.

«Come sappiamo il cinghiale è specie “eradicabile”, cioè può essere tenuta sotto controllo durante tutto l’anno. Nonostante questo e nonostante il coinvolgimento dei sele-controllori formati a livello provinciale, siamo ancora lontani dalla soluzione. È necessario sperimentare nuovi sistemi che portino a una riduzione del numero prima che i danni diventino irreversibili anche per l’ambiente».

In occasione del flash mob sarà diffuso l’esclusivo Dossier Coldiretti su “Covid e l’assedio dei cinghiali in Italia”, sui rischi per la sicurezza, l’ambiente e la salute, con le proposte concrete per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole e la tranquillità dei cittadini.