Educare alla Resistenza, fiori nei luoghi simbolo del Comune

Educare alla Resistenza, fiori nei luoghi simbolo del Comune

Educare alla Resistenza, valorizzandone la storia: oggi (25 aprile) l’amministrazione comunale di Ponte nelle Alpi deporrà dei fiori in alcuni luoghi simbolo della “Resistenza e della Lotta di Liberazione”. Nello specifico, al monumento di fronte al municipio (inaugurato il 25 aprile 1965), alla scuola primaria di Col di Cugnan (dedicata ai fratelli Casanova, uccisi dai nazisti durante un rastrellamento) e nella Piazza della Resistenza al bivio di Ponte nelle Alpi. Quest’ultimo luogo è conosciuto come piazza del mercato, ma in verità la toponomastica ne consegna il valore alla “Resistenza”. 

«Sarà nostro compito – ha affermato il sindaco Paolo Vendramini – dare dignità storica a quest’area con indicazioni e tabellonistica appropriata. Ponte nelle Alpi, come tutta la provincia di Belluno, ha svolto un ruolo fondamentale nella Lotta di Liberazione. Dopo l’armistizio del settembre 1943, in molti (soprattutto giovani) si organizzarono in formazioni partigiane. Dobbiamo ricordare in provincia gli 86 impiccati, i 227 fucilati, i 7 arsi vivi, gli 11 morti per sevizie, i 5654 caduti in combattimento, i 667 deportati e i 7000 internati. Sono il tributo di sangue e di eroismo dato alla Lotta di Liberazione contro i nazi-fascisti. Nei giorni della Liberazione, il X corpo d’armata corazzato tedesco, forte di tre divisioni, si fermò a Ponte nelle Alpi (zona bivio) e dovette arrendersi per l’attacco dei partigiani e delle forze alleate». 

Il tema della Resistenza torna oggi di grande attualità: «Lo stesso dibattito sulla Costituzione non può essere separato da quello sul fascismo, l’anti fascismo e la Resistenza. Come è stato di recente osservato, dopo troppi “distinguo” ideologici e strumentalizzazioni di parte, occorre “storicizzare” quel periodo e non “relativizzare”: cioè cogliere il valore dentro le coordinate del suo tempo, anziché prendere da esso le distanze per svalutarlo e poi via via cancellarlo dalla memoria degli italiani. È nostro compito educare e offrire alle comunità locali, ai cittadini, ai giovani, gli strumenti per capire e comprendere che tutti noi oggi viviamo in libertà grazie a veri patrioti. I quali, dal 1943 al 1945, si sono schierati dalla parte dell’Italia e hanno sconfitto il nazi-fascismo».

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