Prete e giornalista. Soprattutto appassionato delle tradizioni locali e lettore attento della quotidianità e dei fatti bellunesi. A 93 anni si è spento don Lorenzo Dell’Andrea, già direttore dell’Amico del Popolo e “padre” di Telebelluno.
Nato a Selva di Cadore il 15 dicembre 1930, era entrato in seminario e successivamente ordinato sacerdote nel luglio 1954. Nel 1959 si era laureato in lettere antiche e negli anni aveva ricoperto le cariche di amministratore del seminario, presidente dell’unitalki e dell’Opera diocesana pellegrinaggi. La diocesi lo ricorda come artefice della ristrutturazione del Giovanni XXIII e come fondatore della Fisc, Federazione italiana settimanali cattolici.
Proprio nel settimanale cattolico bellunese, L’Amico del Popolo, aveva ricoperto l’incarico di direttore, dal 1962 al 1992. Sì, perché don Lorenzo Dell’Andrea era giornalista, iscritto all’albo fin dal 1984. E proprio questa sua passione l’aveva portato a rilevare le quote di Telebelluno, per rilanciare l’emittente televisiva locale a metà anni Novanta.
Ricoverato in ospedale a seguito di una caduta in casa, pochi giorni fa, era stato dimesso e portato in Casa Padre Kolbe a Pedavena, nella speranza che potesse rimettersi. Invece mercoledì sera (6 marzo), è morto.
Alla notizia della scomparsa, sono arrivati numerosissimi ricordi e note di cordoglio.
«Ha saputo concretizzare la visione di unire le comunità delle nostre Terre Alte con un’informazione puntuale che partisse dal quel sentimento religioso che è uno dei caratteri più identitari delle nostre Dolomiti; questo in anni non così vicini quando le distanze tra una valle e l’altra, nelle aree alpine, erano ancora un ostacolo» ricorda il governatore del Veneto, Luca Zaia. «In don Lorenzo Dell’Andrea, il carattere del sacerdote, dell’insegnante e del giornalista si sono fusi nella missione di un uomo di chiesa, innamorato della sua terra. Riunite insieme tutte le iniziative e i progetti di valore religioso, editoriale e sociale che lo hanno visto protagonista in una lunga vita, di lui rimarrà questo ricordo».
Il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, in una nota di cordoglio, cita don Lorenzo come «Pastore attento al territorio, giornalista e informatore equilibrato, grande appassionato delle tradizioni locali. Il Bellunese perde una figura importante che ha dato tanto alle nostre comunità. Ha segnato profondamente il mondo dell’informazione locale e si è impegnato a lungo nella tutela e nella trasmissione delle tradizioni ladine».
Anche Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, ricorda don Lorenzo Dell’Andrea come «un punto di riferimento per il Bellunese, autorevole e appassionato. Ha dato voce a un territorio spesso inascoltato: gli dobbiamo essere grati per tutto quello che è riuscito a fare. È stato un interprete autentico della nostra provincia, determinato e concreto. Don Lorenzo ha capito prima di altri la necessità di fare rete, di valorizzare le differenze promuovendo l’unità del territorio. La sua lezione dovrà continuare a ispirare tutti noi».
Commosso anche il ricordo del Sindacato Giornalisti Veneto: «Ci ha lasciato un amico del Sindacato. Un grande amico, discreto e fidato. Ogni inizio anno la lettera con cui accompagnava il rinnovo della quota era un appuntamento gradito. Un saluto caro e una esortazione all’impegno “nel nostro mondo giornalistico, nel quale vedo crescere le difficoltà, a mantenere la professione libera e ancorata a solidi principi, anche etici”».
