«La vita è breve: non sprecatela in inutili screzi, ma dipingetela con colori vivaci. Ricordatevi di me». Sono le ultime parole di Paola Bona: una donna di 44 anni, solare e gioiosa, cui la vita ha riservato un destino troppo crudele, cinico e ingiusto per essere accettato. Perché Paola è spirata, al termine di una battaglia contro la malattia.
Una battaglia che ha condotto a modo suo: con il sorriso. E con l’arte: Paola Bona, infatti, era una stimata e apprezzata pittrice. I suoi soggetti principali? Le emozioni, dipinte attraverso le più svariate tecniche e tonalità.
Originaria di Tambre, si era poi trasferita a Sedico insieme al marito Christian Roldo: collaborava con il Circolo Mario Morales ed era sempre in prima fila nell’ambito del sociale e del volontariato. Nata a Sarnen Obwalden, in Svizzera, l’8 luglio 1978, fin da giovane ha manifestato una spiccata capacità artistica, come spiegano da Circolo, «tanto da distinguersi in numerosi concorsi scolastici di disegno. Da autodidatta ha approfondito la storia dell’arte e partecipato a numerosi percorsi formativi di avvicinamento alla pittura, grazie ai quali ha sperimentato diverse tecniche: in modo particolare, acrilico, pastelli a olio e terre orientali».
Oltre al marito, lascia la mamma Ana, il papà Gianni, il fratello Devis. Ma lascia anche un’eredità morale e artistica di cui far tesoro.
Il funerale si terrà mercoledì (ore 15), nella chiesa arcipretale di Sedico: per la cerimonia verrà messo a disposizione un servizio bus-navetta (andata e ritorno) con partenza alle 13.50 dalla piazza di Tambre e alle 13.55 dalla fermata Dolomitibus di Broz.
Buon viaggio, Paola.
