Meno 300mila euro al Comune di Belluno, meno 200mila a Feltre, in totale oltre un milione di euro tra ente Provincia e comuni: a tanto ammonterebbero i tagli in arrivo agli enti locali, secondo le stime del Partito Democratico provinciale che si appella all’unico rappresentante del Bellunese a Roma, il senatore Luca De Carlo, perché si arrivi a scongiurare la mannaia almeno per le realtà montane.

Due le “linee di finanziamento” che vedrebbero tagli importanti: la prima è quella prevista dalla Legge di Bilancio, che verrà approvata dal governo nazionale entro fine anno (200 milioni ai comuni, 50 milioni alle province e 350 milioni alle regioni, che però non potranno risparmiare sulle spese in sanità; un emendamento in Commissione Bilancio al Senato ha cancellato i tagli per il 2023, ma il problema resta aperto per il 2024), mentre la seconda è il mancato rinnovo per il 2024 del “Fondo per la continuità dei servizi”, ossia quel fondo nato post Covid e con l’avvio della guerra in Ucraina che ha consentito in questi mesi agli enti locali di contenere le maggiori spese legate all’aumento di costi di luce e gas.

«Sono tagli lineari, che quindi in montagna colpiscono di più, perchè sappiamo che qua i servizi hanno un costo maggiore», ha sottolineato il segretario del Partito Democratico provinciale Alessandro Del Bianco.

Se le stime per quanto riguarda i tagli in Finanziaria potranno variare (da valutare infatti il numero di enti locali in stato di dissesto, esclusi da queste riduzioni), la cancellazione del Fondo per la continuità dei servizi ha numeri chiari: 180mila euro per Belluno, 130mila euro per Feltre, e anche i comuni più piccoli avranno brutte sorprese (basta pensare ai -55mila euro per Limana). La preoccupazione dei Democratici bellunesi è quindi sulla risposta che gli enti locali daranno a queste misure.

E se gli aumenti non dovessero bastare, ecco il timore del taglio dei servizi.