Dolore e sgomento in tutto il territorio feltrino per il tragico incidente che è costato la vita a Denis Bona.
Non aveva ancora compiuto 40 anni e la sua improvvisa scomparsa ha gettato nello sconforto la famiglia (il padre Stefano, sindacalista, è il segretario della Fiom), i parenti e gli amici, ma anche il mondo dello sport. E in particolare quello del calcio.
Perché Denis, laureato in Ingegneria, era un allenatore. O meglio, un educatore del pallone, visto che insegnava l’abc del gioco ai piccoli e aspiranti calciatori legati al vivaio dell’Union Feltre (la foto che lo ritrae con il suo gruppo di mini atleti è tratta dal profilo Facebook del club verdegranata).
La società del presidente Nicola Giusti lo ricorda così: «I soci, i dirigenti e i tesserati esprimono profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Denis Bona, che attualmente era un allenatore e istruttore nell’attività di base del settore giovanile. La sua bontà e solarità era apprezzatissima da tutti, ma in particolare dai bambini dei primi calci che vedevano in Denis un vero e proprio riferimento per l’apprendimento delle attività di base. Siamo vicini alla famiglia».
Denis lascia un vuoto incolmabile. Anche perché aveva riempito di contenuti un celebre aforisma: «Un buon allenatore farà vedere ai suoi giocatori quello che possono diventare, non quello che sono». E allora è bello pensare che i piccoli calciatori allenati da Denis, un domani, diventeranno dei campioni: non sul rettangolo verde, ma nella vita di ogni giorno. Adulti responsabili con un pensiero, una passione e del tempo prezioso da dedicare agli altri. Come faceva Denis.