De Bortoli: «Riforma dello sport, mancano i criteri di sostenibilità»

De Bortoli: «Riforma dello sport, mancano i criteri di sostenibilità»

Chi vive il mondo dello sport dilettantistico, sta prendendo confidenza con la Riforma dello sport, entrata in vigore lo scorso primo luglio. E sulla quale prende posizione Andrea De Bortoli, segretario provinciale di Azione: «Partiamo col dire che è una legge di principio corretta. Ha il merito di riconoscere dignità al lavoro sportivo e cittadinanza a circa un milione di persone che lavorano in questo settore. Quello che però ci preoccupa è che non presenta i necessari caratteri di sostenibilità per permettere a un settore fragile – quello dello sport dilettantistico – di arrivare alla piena maturazione, attraverso una transizione graduale sostenuta dal Governo e dai vertici dello sport nazionale». Da qui, la richiesta: «Vanno trovate risorse strutturali per accompagnare la piena attuazione della legge, facendo comprendere agli addetti ai lavori e non solo come questa riforma rappresenti uno scatto culturale senza precedenti, riconoscendo per legge al lavoro sportivo la capacità di creare un poderoso impatto sociale, che si traduce anche in minori costi sanitari per la collettività».

De Bortoli entra nelle pieghe della sua analisi: «Nello scaricare a terra la riforma, il legislatore dovrà avere l’accortezza di considerare le dimensioni delle strutture e delle organizzazioni e salvaguardare quelle realtà che svolgono in primis un ruolo sociale, intervenendo sul carico tributario e fiscale, alleggerendo oneri amministrativi e burocratici. In poche parole, l’obiettivo primario deve essere quello di defiscalizzare e semplificare tutto ciò che riguarda i rapporti di lavoro sotto la soglia dei 5mila euro per anno. Siamo fiduciosi perché nelle prossime settimane il testo verrà ulteriormente migliorato attraverso il confronto parlamentare. In parallelo, auspichiamo che le varie Federazioni sportive sapranno affiancare in maniera più incisiva i loro tesserati».

E conclude: «Il Parlamento, entro l’estate, dovrebbe approvare all’unanimità anche la modifica definitiva dell’articolo 33 della Costituzione, inserendo un comma che sottolinea come la Repubblica riconosce il valore sociale educativo e la promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme. Siamo in una fase cruciale per lo sport animato dal volontariato, cerchiamo di tributargli la dovuta riconoscenza e non affossarlo con inutili fardelli burocratici, pena la scomparsa di molte società anche in provincia». 

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