Ddl Montagna, via libera dal Consiglio dei Ministri. «Servono servizi per le terre alte»

Ddl Montagna, via libera dal Consiglio dei Ministri. «Servono servizi per le terre alte»

«Nessuno ha ricette per far vivere la montagna. Ma partire dai servizi, dalla garanzia di risorse e presidi sui territori, è senza dubbio l’avvio migliore». È quanto afferma il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, all’indomani dell’approvazione in via preliminare del Consiglio dei Ministri al Ddl Montagna. Di fatto, è ripartito l’iter che era rimasto in sospeso nel 2022, alla fine della scorsa legislatura, e ora il nuovo testo attende la conversione alle Camere. 

«L’obiettivo dichiarato dal Ministro degli Affari Regionali Roberto Calderoli è quello di riconoscere e promuovere le peculiarità delle zone realmente montane, “assicurando la tutela dei diritti civili-sociali in quei territori e garantendo un reale godimento dei servizi pubblici essenziali ai cittadini come scuola e sanità”. Si tratta quindi di dare valore alla montagna in quanto tale, in quanto ecosistema funzionale anche alle aree metropolitane e di pianura» sottolinea il presidente Padrin. «È proprio questo il punto: garantire servizi anche alle aree a fallimento di mercato, dove lo spopolamento degli ultimi decenni ha ridotto la platea dei potenziali utenti e di conseguenza ha fatto arretrare diversi presidi. In tal senso, il Ddl va nella giusta direzione quando prevede incentivi allo sviluppo economico e delle imprese, con agevolazioni per favorire i giovani e il ripopolamento. L’augurio è che in fase di conversione in legge il provvedimento possa essere rafforzato nelle componenti che danno strumenti concreti alla montagna. Le terre alte non devono essere viste come aree “sfortunate” e bisognose di assistenzialismo: hanno solo bisogno di quei mezzi che le mettano nelle condizioni di esprimere il loro potenziale».

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