Dal trap alla filologia. Per Dante una rassegna transgenerazionale

Dal trap alla filologia. Per Dante una rassegna transgenerazionale

Un rapper da oltre 90 milioni di ascolti su Spotify. Filosofi, intellettuali, un manoscritto del ‘400. E anche i laboratori per i bambini. È apparecchiata alla grande, e lunga da Belluno a Feltre, la tavola per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante, pietra miliare della cultura italiana con la sua “Divina Commedia” e non solo.

Il filo rosso che lega il “Sommo poeta” ai due centri principali della Valbelluna esiste, è ben delineato. E se Feltre viene citata direttamente nell’opera più famosa della letteratura italiana («Una citazione e mezza – commenta Alessandro Del Bianco, vicesindaco e assessore alla cultura – è un fatto che ci riempie sicuramente d’orgoglio e ci spinge a creare un’opportunità di ampia riflessione»), Belluno si lega a Dante in maniera forse meno conosciuta, ma non meno importante. È custodita nel capoluogo, per esempio (precisamente nella Biblioteca Lolliniana) il manoscritto facente parte del “Gruppo dei Cento”, le copie della Commedia scritte a mano tra il 1337 e il 1347 da Francesco di ser Nardo da Barberino. Il settecentenario dantesco sarà l’occasione per poter ammirare quest’opera preziosissima, composta da 187 fogli, in scrittura gotica libraria. Si sta lavorando per una doppia esposizione del manoscritto, a Belluno in primavera e a Feltre d’estate. «E ci sarà anche una giornata di studi con importanti studiosi del settore – spiega Jacopo De Pasquale, bibliotecario della biblioteca gregoriana – delle università di Ferrara e Verona.

E poi c’è Porta Dante, intitolata al sommo poeta nel 1856 da un comitato civico cittadino, contro il volere asburgico, di cui a quell’epoca faceva ancora capo l’intero veneto: «Questo fatto fa capire l’importanza di Dante anche nella ricostruzione della nazione – commenta l’assessore alla cultura di Belluno, Marco Perale – e il suo ruolo nel Risorgimento, anche in un’area marginale come la nostra».

Dante sarà ricordato con una lunga serie di appuntamenti. Le date non sono ancora state fissate, ma la rassegna si svilupperà tra aprile e ottobre, coinvolgendo i Comuni di Belluno e Feltre, il liceo Lollino, l’istituto di Scienze religiose Giovanni Paolo I, la biblioteca gregoriana.

Ricco, come si diceva, il parterre degli ospiti, per una manifestazione che punta a parlare di Dante ad un pubblico più ampio possibile. Una rassegna “transgenerazionale”, l’ha definita Del Bianco.

Si aprirà con lo scrittore Andrea Marcolongo, che parlerà del ruolo di Virgilio nell’opera dantesca. Poi ci sarà spazio per lo storico Franco Cardini e il filologo dell’università di Trento Francesco Zambon, sul tema del “Dolce stil novo”, mentre Monica Centanni analizzerà il simbolismo legato alla Divina commedia.

A fine maggio l’appuntamento con i rapper Murubutu (quello da 90 milioni di ascolti su spotify) e Claver Gold, autori di un album ispirato all’Inferno dantesco, attualizzando in chiave trap temi e soggetti utilizzati da Dante. Attesi infine il filosofo Adone Brandalise, Moni Ovadia, la voce di Radio 3 Luca Scarlini, il giornalista Aldo Cazzullo e Antonio Paolucci, ex direttore dei Musei Vaticani.

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