Finisce l’era dell’Alpe: gli impianti tornano al Comune

Finisce l’era dell’Alpe: gli impianti tornano al Comune

Dietrofront: seggiovia, skilift e skiarea tornano al Comune. Il futuro del Nevegal adesso tornerà a dipendere da Palazzo Rosso. E dall’individuazione di un soggetto a cui dare in affidamento la gestione degli impianti. È questo il succo di un vertice andato in scena questa mattina a Venezia, tra il sindaco Jacopo Massaro, l’assessore regionale al turismo Federico Caner e i vertici dell’Alpe.

ALPE CEDE

«In coerenza con quanto abbiamo sempre detto, siamo disponibili a cedere gli impianti al Comune; non ci sarà alcuna questione economica fatti salvi gli aspetti meramente fiscali, e siamo disponibili fin da subito alla cessione». Così dicono Maurizio Curti e Piero Casagrande, presidente e amministratore delegato di Alpe. Quindi, l’operazione può avvenire in tempi rapidissimi. Senza spese per le casse di Palazzo Rosso. Dopo sette anni, si interrompe l’esperimento e gli impianti torneranno di proprietà comunale.

IL COMUNE PRENDE

Anzi, riprende. «Finalmente siamo riusciti a trovare la condivisione su più di una soluzione per garantire la prosecuzione dell’attività impiantistica del Nevegal, salvando il futuro della località – annuncia Massaro -. Come Comune, abbiamo sempre caldeggiato l’idea di realizzare una new.co., soluzione che riteniamo essere lo strumento migliore per questa operazione. Ma oggi è emersa la disponibilità della Regione del Veneto a individuare modalità concrete di finanziamento per gli impianti. Queste risorse potranno sommarsi a quelle già messe a disposizione dal Comune, purché gli impianti siano di proprietà comunale. Ne consegue che, per il bene del Colle e per senso di responsabilità, ho dato la disponibilità ad acquisire la proprietà degli impianti, subordinando il passaggio di proprietà alla individuazione di un gestore privato, selezionato con una gara pubblica». 

DIETROFONT

Si tratta di un vistoso cambio di marcia rispetto al recente passato. Il primissimo Massaro, a un anno dall’insediamento a Palazzo Rosso, aveva disposto la liquidazione della Nis e la cessione degli impianti, trovando negli imprenditori dell’Alpe una sponda con cui mandare avanti le attività del Colle. La spiegazione data era sempre stata una sola: il pubblico non può fare l’imprenditore e quindi non può avere la proprietà sugli impianti di risalita. Adesso le cose cambiano. Per Massaro, «il vantaggio evidente di questa operazione è che sarà così possibile individuare tramite gara una gestione privata che potrà beneficiare di un aiuto per la messa in sicurezza degli impianti»; anche con la partecipazione della Regione e della Provincia.

«Avevamo assicurato il sostegno della Regione a seri progetti di rivitalizzazione turistica del Nevegal e ribadiamo questa volontà – afferma l’assessore Caner – nella convinzione che oltre all’hardware bisogna rilanciare anche il software: fuor di metafora, significa che gli investimenti sugli impianti da soli non bastano ed è necessario costruire e proporre un’offerta che torni a essere competitiva, sia per i costi che per la qualità dei servizi. Deve esserci una regia unica che punti alla valorizzazione complessiva del comprensorio, e ha senso procedere solo in presenza di un progetto che riproponga finalmente il Nevegal come una meta appetibile per una clientela interessata a scoprire e a vivere, possibilmente tutto l’anno, questa montagna così vicina alla pianura».

IL FUTURO

Tutto l’anno. È il mantra anche di Palazzo Rosso. Anzi, del prossimo proprietario di seggiovia e affini.

«La prosecuzione dell’attività non dovrà più essere legata in via esclusiva all’inverno, né subordinata al meteo come ad una spada di Damocle, ma dovrà essere orientata all’ampliamento dell’offerta, abbracciando in pieno anche la stagione estiva e, perché no, anche quelle dell’autunno e della primavera che hanno buone potenzialità e minori rischi in questo periodo di trasformazioni climatiche – conclude Massaro -. Voglio sottolineare che questa impostazione garantisce che non si sprecherà un euro di denaro pubblico e che, per questo, è stata condivisa da tutti i presenti all’incontro; una linea che rispecchia anche le esigenze e le indicazioni dei tanti portatori di interesse con cui ci siamo interfacciati in questi anni. Inoltre, lascia aperta la strada a una seconda fase di maggiori investimenti, che tutti noi auspichiamo».

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