Qualcuno è rimasto in coda due ore. A qualcun altro è andata peggio: 40 chilometri in due ore e mezza. Niente di nuovo sotto il sole: è la Statale di Alemagna il 5 gennaio. Normale traffico da rientro dopo le vacanze natalizie. Vale a dire, bollino nero.
Che sia mancata la partenza intelligente? No: è la strada per Cortina che non è più intelligente. È rimasta tale e quale a quella di sessant’anni fa. Il traffico, nel frattempo, è cambiato. E anche la mole di auto non è più la stessa. Una vecchietta (perché la Statale 51 questo è) non ha più le stesse forze di quando era giovane. Tutto qui.
Solo che stasera, il tutto qui è difficile da capire per chi si è fatto ore in colonna. Attorno alle 19, la coda partiva dal bivio di Tai di Cadore e arriva fino all’ingresso della A27, a Pian di Vedoia. Una trentina di chilometri occupati da un unico serpentone di auto, lento, a passo d’uomo. Con lo smog annesso e connesso.
In difficoltà anche la strada vecchia, perché molti automobilisti uscivano a Rivalgo pensando di bypassare la colonna. Più su, rallentamenti soliti tra Cortina e San Vito.
E domani (6 gennaio) il copione potrebbe essere lo stesso, con l’ultimo traffico da rientro. In attesa delle domeniche ordinarie di sci. E dei week-end estivi.
Intanto si fa strada (è proprio il caso di dirlo) l’ipotesi del treno. Non più tre tracciati (Valboite, Val d’Ansiei e percorso misto), ma quattro, con la proposta di salire il Cordevole da Sedico, arrivare fino a Caprile per poi passare in tunnel sotto il Giau e sbucare a Cortina. Mezzo di trasporto o mezzo di distrazione di massa? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma anche a chi rimane bloccato nel traffico da rientro.