Covid, bollette, guerra: il debito delle famiglie bellunesi sale del 5% in due anni

Covid, bollette, guerra: il debito delle famiglie bellunesi sale del 5% in due anni

Mutui, leasing, prestiti. Si possono chiamare in diversi modi, ma l’effetto è uno solo: cresce il debito delle famiglie italiane. Al 31 dicembre 2021 ammontava complessivamente a 574,8 miliardi di euro (+21,9 miliardi rispetto a un anno prima). L’importo medio per nucleo famigliare era di 22.237 euro; se confrontato con il dato di 12 mesi prima, la variazione è stata positiva e pari a 851 euro. 

Il dato arriva dalla Cgia di Mestre ed è preoccupante, soprattutto se analizzato alla luce di quello che sta succedendo: guerra in Ucraina, bollette alle stelle, costo di benzina e gasolio inaffrontabile per molti. Ma a spaventare è soprattutto quello che il dato non dice (e non può dire): ovvero il rischio usura.

IL DATO BELLUNESE

Al 31 dicembre 2021 la somma di mutui e prestiti delle famiglie bellunesi ammontava a 1,7 miliardi di euro. Cifra “piccola” rispetto a tante altre province del nord. Ma con un balzo in avanti deciso: nel 2020 il dato si fermava a 1,63 miliardi, mentre era a quota 1,62 miliardi l’anno prima. Un +5% nel giro di due anni. E un indebitamento medio di 18.219 euro; cifra bassa, che mette Belluno nella parte inferiore della classifica stilata dalla Cgia, come le province del sud. Il motivo? Difficile dirlo con esattezza. I motivi potrebbero essere due: da una parte la propensione al risparmio dei bellunesi, che quindi li metterebbe al riparo dall’indebitamento folle; dall’altra, invece, la presenza di famiglie economicamente deboli, a basso reddito.

In ogni caso, in cima alla graduatoria c’è Milano, con un indebitamento medio di 33.523 euro a famiglia (e un debito cresciuto da 48 miliardi nel 2019 a 52 miliardi di euro nel 2021. Subito dietro, Monza-Brianza con 31.547 euro di indebitamento medio e poi Bolzano, con 30.643 euro e una crescita dal 2019 al 2021 di addirittura 10 punti percentuali. Trento arriva poco dopo, con 27.222 euro di indebitamento medio e una crescita del 7,4%, seguita a ruota da Treviso (25.122 euro debito medio per famiglia, 9 miliardi totali nel 2021 con un +8,7%), Venezia (24.553 euro, 9,2 miliardi, +7,3%) e Verona (24.399 euro indebitamento medio per famiglia, 9,6 miliardi, +7,6%).

RISCHIO USURA

In ogni caso, l’esposizione economica cresce dappertutto. E aumenta il rischio usura. Con le sole denunce effettuate all’autorità giudiziaria non è possibile dimensionare il fenomeno. Ma la Cgia ha fatto una proiezione, avvalorata dal fatto che con la crisi economica ormai deflagrata, anche le forze dell’ordine denunciano da tempo molti segnali di avvicinamento delle organizzazioni criminali al mondo dell’imprenditoria. In particolar modo di quella composta da artigiani, negozianti e partite Iva. Lavoratori autonomi che si indebitano per poche migliaia di euro, ma nel giro di qualche mese si trovano nell’impossibilità di restituire questi soldi, perché nel frattempo gli interessi hanno raggiunto livelli spaventosi. Sono queste, secondo l’Ufficio studi della Cgia, le realtà più a rischio. 

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