Un’Alta Via è un percorso escursionistico percorribile in più giorni e in più tappe, appoggiandosi a rifugi o bivacchi. Ma non è per tutti.
Pensare, trovare e percorrere un’Alta via accessibile è un’utopia. O forse no. È diventato un sogno. O meglio, un obiettivo. Almeno per l’associazione Assi Onlus Aps e per Federica Rento e Federica Antonietti: «L’esperienza maturata negli anni con i progetti di mappatura dei percorsi accessibili ci ha fatto pensare a un progetto ambizioso – spiegano -. Ovvero, concatenare più percorsi, individuando anche i punti di appoggio accessibili e proporre così la prima “Alta Via Accessibile delle Dolomiti”. I nostri ragazzi potranno così percorrere i sentieri individuati con ausili adatti alle abilità e autonomia di ciascuno, affiancati dai nostri volontari e con il supporto degli amici del Gruppo Montagna che aiuta del Cai Feltre.
A fine marzo Federica, mamma di Gabriel, passerà dal guidare i treni a percorrere, con lo zaino in spalla, un tratto della Via Francigena. E Federica, la fisioterapista dell’Assi, con le amiche affronterà la Via del Sale: «Nei prossimi mesi poi ci aspetteranno altri cammini e altri km solidali»
Vale la pena camminare con loro e, a ogni tappa raggiunta, sostenere con una donazione il progetto: per farlo, è possibile connettersi a www.retedeldono.it/it/progetti/assi-aps-onlus/alta-via-accessibile?fbclid=IwAR2R5HDPpht–39HcESoLHecRXt18h30dvsXceFFviSjyQ66IqN-a7x-KBs.