Cortina e Agordo si confermano ricche. Ma cala il reddito medio dei bellunesi

Cortina e Agordo si confermano ricche. Ma cala il reddito medio dei bellunesi

Gli effetti del lockdown misurati sulle tasche e sui portafogli dei bellunesi. Risultato: cala il reddito medio. Non di moltissimo, perché la provincia dolomitica ha lavoro e benessere (anche se sarà da capire quanto lavoro e quanto benessere resteranno effettivamente dopo la mazzata della crisi energetica e dell’aumento delle bollette). Ma un calo Covid c’è, nel complesso. E in alcuni casi è pesante. Mediamente vengono persi 400-500 euro. Poi si sa: la media funziona come i polli di Trilussa; se Tizio ne mangia due e Caio non ne mangia neanche uno, mediamente ne hanno mangiato uno a testa. Tradotto: qualcuno ha subito una botta pesante con la pandemia.

IL DATO

Il quadro arriva dai dati Mef relativi alle dichiarazioni dei redditi 2021 (basate sui 730 relativi al 2020). E dice che il reddito medio dei bellunesi si aggira sui 21mila euro, leggermente superiore alla media nazionale. Ma dice anche che a fronte di due Comuni che hanno visto aumenti (anche consistenti) e una decina che hanno registrato un sostanziale equilibrio, tutti gli altri hanno pagato dazio al Covid. Chi più, chi meno, con casi descrivibili solamente come veri e propri tracolli.

DEBACLE

È il caso di San Nicolò Comelico, dove il dato (matematico e freddo) parla di un calo di ben 1.908 euro nel reddito medio 2020 rispetto al 2019. Il reddito pro capite è di 18.825 euro, in calo del 9%. Sembra un’enormità, ma c’è chi fa addirittura peggio. È Alano di Piave che nell’anno Covid ha perso 2.274 euro di reddito medio. Qui gli abitanti mediamente guadagnano 17.390 euro, ma hanno visto ridursi del 12% i redditi in un solo anno. Difficile dare spiegazioni, anche se andando indietro si vede un aumento del 13% tra 2019 e 2018; in pratica, quello che l’espansione aveva dato, il Covid se l’è ripreso.

Dopo i due Comuni agli antipodi, spicca anche la perdita di Perarolo (-1.547 euro) e di Livinallongo (-1.452). Tutti gli altri territori in perdita hanno cifre più contenute, fra gli 800 e i 300 euro.

QUALCUNO CRESCE

I redditi in crescita nell’anno Covid sono pochi. Ma ci sono. Due casi abbastanza eclatanti: a Zoppè di Cadore, dove abitano i bellunesi con il reddito medio più basso di tutta la provincia (appena 12.313 euro pro capite, numeri che si ritrovano nelle aree depresse della Sicilia e della Calabria), in un anno le dichiarazioni 730 sono aumentate di 1.246 euro (+11%). E a Voltago Agordino l’aumento è stato di 1.119 euro nel 2020: qui il reddito medio è di 22.731 euro, tra i più alti della provincia. 

Gli altri territori che hanno visto aumenti sono stati Arsiè (+230 euro), Lorenzago (+173 euro), San Gregorio (+148), Rivamonte (+86), Soverzene (+30), Comelico Superiore (+41), Ospitale (+52), Limana (+13) e Feltre (+1 euro).

DOVE ABITANO I RICCHI?

Il Covid quindi ha causato uno scossone nei redditi. Ma non ha cambiato la geografia. I ricchi continuano a essere a Cortina, unico territorio in cui i 730 superano i 24mila euro (si arriva a 24.166 euro per la precisione, con una contrazione di 636 euro rispetto al 2019). 

Subito dietro, ci sono Agordo, patria di Luxottica, con 23.290 euro pro capite, e Belluno (23.257 euro). Non va male a Voltago (22.731 euro) e a Soverzene (22.641 euro). 

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