Aggiornamenti quotidiani dall’Ulss e nuovo vertice in Prefettura venerdì 28 febbraio. Al momento si naviga a vista. Che non vuol dire che si brancola nel buio. Piuttosto, che la situazione è costantemente monitorata e le contromisure al coronavirus possono cambiare a seconda delle possibili novità.
Questo, in estrema sintesi, l’incontro andato in scena questa sera in Prefettura. Presenti tutti i sindaci della provincia, il vescovo, l’Ulss.
«La situazione è monitorata e al momento tutto è sotto controllo – il commento del presidente della Provincia, Roberto Padrin, all’uscita dal vertice -. L’allerta rimane massima, ma è normale che sia così: come ha detto il sindaco di Milano Sala, non si possono discutere le regole, vanno applicate e basta. Vedremo il decorso dei prossimi giorni, poi ci riaggiorneremo».
La sensazione è che il nuovo vertice del 28 febbraio servirà a chiarire se le scuole riapriranno lunedì 2 marzo o se la chiusura andrà avanti a oltranza. Intanto i chiarimenti arrivati con nota ufficiale dal governatore Zaia hanno contribuito a fare più caos che altro. Perché è vero che le regole vanno applicate e basta, ma è altrettanto vero che serve una ratio precisa. Che al momento non sembra esserci. Scuole chiuse, ma doposcuola aperti? Vietate le occasioni di assembramenti di persone, ma piscine e palestre aperti…
I dubbi sono tanti. Come sono tanti i punti interrogativi espressi dai sindaci in Prefettura. Il primo cittadino di Agordo, ad esempio, dovrà celebrare un matrimonio nei prossimi giorni. Potrebbe anche limitare il numero di persone in municipio; e poi, al ristorante? Qualcun altro ha chiesto la possibilità di tradurre in arabo e in altre lingue l’ordinanza Zaia-Speranza, visto che sul territorio provinciale esistono piccole comunità straniere che non parlano e non leggono l’italiano. Infine, preoccupazione sul gel igienizzante mani, andato a ruba e praticamente introvabile. Dal vertice è emersa la possibilità di far produrre direttamente alle farmacie prodotti specifici per la disinfezione.