Contrasto allo spopolamento, la Provincia risponde a Confindustria

Contrasto allo spopolamento, la Provincia risponde a Confindustria

«Cambiare la rotta demografica di una provincia di montagna non è affare semplice. Soprattutto non è qualcosa che si fa dall’oggi al domani. Ma integrando una serie di progetti e di iniziative, un freno allo spopolamento lo si può mettere. Ed è quello che stiamo facendo. Ora attendiamo i progetti e le iniziative di chi ci critica». Così il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, nel commentare il piano per l’abitare varato dall’amministrazione provinciale e presentato alla stampa dal consigliere delegato Alberto Peterle. Un piano che al momento ha visto la fase di studio del territorio e dei fabbisogni e che proseguirà con la ristrutturazione e valorizzazione di alcuni immobili di proprietà provinciale per ricavarne quasi una trentina di alloggi.

«Si tratta di una risposta concreta e abbastanza rapida a una delle criticità emerse nell’ultimo periodo, quella dell’abitare, che sta mettendo in difficoltà tante aziende private e anche il settore pubblico: la ricerca di personale infatti passa anche dalla capacità abitativa che può avere il territorio». «Ma sono diverse le iniziative messe in campo negli ultimi anni – sottolinea il presidente Padrin -. Penso al bando per i negozi di vicinato da 1 milione 430mila euro per sostenere 65 attività, in stretta sinergia con il Fondo Comuni confinanti. Penso al bando per sostenere le latterie e la filiera del latte. Penso a Investi Scuola, che per anni, grazie soprattutto all’aiuto del Consorzio Bim Piave, abbiamo riproposto per dare una mano alle famiglie con figli che frequentano una scuola superiore. Penso ai lavori di difesa del suolo, attivati per mettere in sicurezza aree anche scarsamente abitate della provincia. Penso all’azione fatta per la continuità di esercizio delle mini centraline idroelettriche, con le quali i Comuni riescono a tenere in piedi i bilanci e i servizi, che per effetto della Bolkestein rischiavano di essere messe sul mercato. Sono tutte azioni che integrandosi tra loro creano mattoni reali di vivibilità per il nostro territorio. E spiace che nelle ultime settimane proprio la Provincia, che con risorse limitate sta lavorando per contrastare lo spopolamento, sia stata duramente attaccata da Confindustria Belluno, con confronti inappropriati rispetto a quanto riescono a fare con risorse completamente diverse i vicini autonomi di Trento».

«Tutti i progetti che possono contrastare lo spopolamento e portare benefici sul territorio sono ben accetti. Specialmente se sono concreti e attivabili. Aspetto quindi la presidente degli industriali a Palazzo Piloni, già nei prossimi giorni, per analizzare i suoi di progetti, così da metterli a terra con la collaborazione attiva delle imprese che lei rappresenta», continua il presidente Padrin.

«Ho letto con sincera meraviglia e stupore il suo attacco alla Provincia in cui vive e in cui lavora. Perché se ha un progetto chiaro e attivabile poteva dircelo, proporcelo, sottoporcelo: le porte di Palazzo Piloni sono sempre aperte. Se vuole, possiamo parlare delle competenze della Provincia, del funzionamento dei fondi trentini, delle regole del Fondo Comuni confinanti di cui si parla spesso senza sapere come funzionano, e delle diverse possibilità che ha invece la nostra provincia rispetto a Trento. Per riequilibrare queste differenze serve unità, serve unità di vedute, serve la collaborazione stretta di istituzioni, imprese, di tutte le forze attive. È un peccato perdere tempo ed energie a puntare il dito contro».

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