L’annunciato raddoppio dell’imposta comunale di soggiorno da parte dell’amministrazione comunale di Falcade non piace a Confcommercio Belluno, che contesta metodi e tempi.

«È curioso – scrive Cesare Rizzi, delegato comunale di Confcommercio a Falcade – che non si inizi il cambio tariffa ad inizio stagione ma in luglio, cioè esattamente a metà stagione estiva. Come è ovvio ci sarà sicuramente una giustificazione burocratico/amministrativa assolutamente insormontabile ed imprescindibile… peccato che siano poi le imprese a dover rifare preventivi e contratti già stipulati con molti mesi di anticipo dovendo far digerire ai clienti un maggior onere per poter soggiornare nelle nostre località».

Rizzi entra poi nel merito della decisione: «Anche se ormai ampiamente digerita dai turisti, l’imposta di soggiorno colpisce chi già ci rende un favore alimentando la nostra economia locale con il pernottamento. E quindi se già da sempre mi pare assurdo pretendere una gabella, raddoppiarla tout court, in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, mi è sembrato perlomeno un azzardo».

Per Rizzi, infine, «Il turista in generale non discrimina i luoghi turistici per la presenza o meno dell’imposta di soggiorno. Certo è che a fronte di disservizi o mancanze legate al soggiorno come ad esempio la scarsa manutenzione dell’area o dei sentieri, l’esiguità dei servizi a disposizione, il trasporto pubblico insufficiente, l’offerta commerciale e di svago al limite minimo, il turista ci chiede come venga utilizzata l’imposta di soggiorno se poi la situazione è da anni stagnante».