«Stento a credere che si sia potuti arrivare a un’aberrazione simile». Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio Belluno, non usa mezzi termini in merito all’estensione del “certificato verde”.
«Premesso che stiamo ancora lavorando su bozze di documenti non ufficiali, e c’è la necessità di prudenza e verifica, se quanto anticipato fosse confermato ci troveremmo di fronte a un provvedimento contraddittorio e illogico».
Nei giorni scorsi, i vertici di Confcommercio si erano dichiarati favorevoli ad allargare la campagna vaccinale, secondo un principio di responsabilità sociale: «Ma il fatto che ciò debba avvenire in questa maniera è del tutto aberrante. Caricare su baristi, ristoratori, albergatori l’obbligo di controllare gli avventori che si siedono al tavolo per un cappuccino significa dare loro responsabilità che non competono. Significa complicare l’organizzazione con la certezza di aggravio di tempi e costi senza arrivare alla soluzione del problema: contribuire a ostacolare l’attività economica in questo momento è una responsabilità che il Governo non può assumersi in modo così eclatante».
Diversi associati del settore alberghiero ci hanno segnalato la notifica di disdette di clienti: «Come possiamo subire tutto ciò, soprattutto ora? Come si può pensare che questa nuova fiammata di contagi dipenda dal settore ristorativo? Con quale coerenza ora si chiede agli esercenti di fare tutto ciò, addossandosi pure la responsabilità dei controlli?».
La norma entrerà in vigore fra un paio di settimane: «Vogliamo sperare in una presa di consapevolezza di tutto ciò da parte del Governo – conclude Doglioni – e in un sano dietrofront».