Codice penale militare: presto l’introduzione dei reati sessuali

Codice penale militare: presto l’introduzione dei reati sessuali

Quando si parla di ammodernamento delle Forze armate, l’immagine collettiva si sofferma sui materiali, sul parco mezzi, armamenti e dotazioni individuali. Alessandro Farina, invece, intende focalizzarsi sugli Affari giuridici: «Nell’ambito di una vasta riforma di “reato militare” – spiega il responsabile del Dipartimento provinciale di Fratelli d’Italia – il disegno di legge 1193 attribuisce alla giurisdizione militare alcuni reati, oggi bisognosi di un’urgente azione riformatrice del codice penale militare in tempo di pace. È un atto dovuto, un ammodernamento legislativo che può avere un significativo riflesso nel contrasto ai drammatici eventi suicidari che, da qualche anno, affliggono le donne e gli uomini delle Forze armate e Forze dell’ordine. Grazie all’iniziativa della senatrice Isabella Rauti e di altri parlamentari di Fratelli d’Italia, si introducono nel codice penale (esattamente all’Art. 229), i reati di violenza privata, violenza sessuale e atti persecutori. In questo modo sarà possibile fornire alle Procure militari di Verona, Roma e Napoli i mezzi per perseguire questo tipo di reati, colmando delle specifiche lacune oggi presenti».

Nel codice, infatti, non esistono norme legate agli atti di violenza o di molestia sessuale: «Questo perché il codice risale al lontano 1941, all’epoca della stesura non si poteva prevedere l’ingresso delle donne nelle Forze armate, avvenuto nel 2000. Ai giorni d’oggi, non di rado si apprende di azioni e comportamenti vessatori legati all’anzianità di servizio e, considerata la presenza della componente femminile, si possono intrecciare e associare finalità di carattere sessuale, atti violenti e discriminatori di genere». 

Contrastare questi fenomeni di prevaricazione è doveroso: «Come è importante colmare un vuoto normativo relativo ai delitti, che oggi sono attribuiti alla giurisdizione ordinaria anziché a quella militare – conclude Farina -. Approvare il disegno di legge consentirebbe una più efficace tutela degli imputati e delle persone offese, oltre a un adeguato e completo esercizio della giurisdizione militare. Ci auguriamo che l’iter iniziato nelle Commissioni congiunte Difesa e Giustizia termini in tempi brevi».

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