Chioschi improvvisati, feste e goliardia: il colore del Giro sulle strade bellunesi

Chioschi improvvisati, feste e goliardia: il colore del Giro sulle strade bellunesi

Una bandiera canadese, enorme, sventola sul passo di Cibiana, quasi sulle ultime rampe. È un tifoso di Derek Gee, appassionatosi al ciclismo dopo aver visto vincere il Giro a Ryder Hesjedal. È arrivato sulle Dolomiti e si è posizionato sul prato, a bordo strada. Poco più sotto, un rumoroso e simpatico gruppo di Treviso ha allestito un gazebo, con la tv, per seguire tutta la tappa. Non parlano né inglese né francese, ma hanno un tagliere colmo di pezzi di formaggio e fette di salame, e le offrono a chi sale. Con un bicchiere di Prosecco, ecco che riescono a capirsi anche con il tifoso canadese. Perché alla fine, c’è un linguaggio universale al Giro d’Italia. È quello della passione e della festa, del colore che rende vive le strade della corsa. E ieri (25 maggio) la tappa Oderzo-Palafavera ne ha vissuta di strada. Di storie e di goliardia, di incontri casuali, di campanelle, fischietti, striscioni. Di travestimenti particolari, come il Babbo Natale che corre sui tornanti di Cibiana incitando i corridori: forse qualcuno in cima, per la fatica, avrà visto anche le renne.

Il gruppo dei trevigiani aspetta che passi la corsa. «Poi ci spostiamo sul Giau, così domani (oggi 26 maggio, ndr) ci becchiamo di nuovo i ciclisti» dicono. Due giorni di festa e di Giro anche per loro. E chissà se ci sarà anche il canadese…

In cima al passo Cibiana c’è anche il sindaco in fascia tricolore. Ma tutti i paesi attraversati sono addobbati a festa. E ogni curva – quasi – ha un gazebo o un gruppo di persone che si godono il Giro. 

Grande colore in Alpago, fin dalla discesa del Cansiglio. Entusiasmo a mille a Soverzene, dove il Giro passa per la prima volta nella sua storia. E poi su, lungo la vecchia strada di Alemagna, fino a Pieve di Cadore, dove non c’è uno spazio libero attorno alle transenne.

Spettacolare il passaggio a Coi, poco prima dell’arrivo a Palafavera. Una salita che tira parecchio, tra vecchi tabià. In cima, c’è anche un gruppo di portoghesi, tutti coperti dalla bandiera nazionale. Si aspettano grandi cose da Joao Pedro Almeida e sono pronti a seguirlo anche nella tappa di oggi, forse sul Tre Croci.

Anche questa è la magia del Giro. E le Dolomiti sono pronte per un’altra grande giornata. 

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