Cesare Bocci e Galatea Ranzi aprono il 2024 teatrale con “Il figlio”

Cesare Bocci e Galatea Ranzi aprono il 2024 teatrale con “Il figlio”

Il nuovo anno teatrale del Circolo Cultura e Stampa Bellunese si apre giovedì 11 gennaio alle 20.45 con uno spettacolo in grado di toccare le corde del cuore: “Il figlio” di Florian Zeller. 

Dopo aver riscosso notevole successo firmando qualche stagione fa “Il padre”, il regista Piero Maccarinelli ritorna a Zeller con “Il figlio”. Il testo – candidato a sei premi Molière, successo teatrale a Londra e New York – racconta con sottigliezza e tensione le incomprensioni generazionali, gli egoismi, l’incomunicabilità nella famiglia di Nicola, attorno alla cui dolorosa adolescenza tutto ruota. Eccellente il cast, a partire da Cesare Bocci e Galatea Ranzi: attori raffinati ed empatici che rendono palpitante la bella prosa di Zeller e scavano nel cuore di qualsiasi genitore di adolescente sia seduto in platea. Ma lo spettacolo diviene anche uno specchio importante per i giovani che si riconoscono nel mal d’anima di Nicola.

«Mentre nel “Padre” – ha commentato il regista Piero Maccarinelli – venivano analizzati i rapporti degli altri con l’Alzheimer, qui Zeller ci conduce sapientemente per mano sul terreno delle incomprensioni generazionali all’interno del nucleo familiare. La trama inizialmente è semplice. Nicola frequenta l’ultima classe del liceo e vive a casa della madre Anna. Suo padre Piero ha appena avuto un altro figlio con la sua nuova compagna Sofia. Anna informa il padre che Nicola da tre mesi non ha più frequentato il liceo e secondo lei ha una depressione adolescenziale. Piero ne parla con Nicola che esprime il desiderio di andare a vivere da lui e Sofia. Piero a quel punto decide di cambiare la scuola a Nicola e si dà da fare per quanto può per ridare a Nicola il gusto di vivere. Qui mi fermo con quello che Zeller ci riserva. Sono le prime scene di un testo capace di conquistare grazie non solo alla bellezza del linguaggio ma alla capacità di introspezione, ai rimandi fra un personaggio e l’altro, al manifestarsi delle loro debolezze, delle loro incapacità di capire se stessi e gli altri. La vita in tutte le sue sfaccettature per piantare uno specchio nel cuore a tutti i genitori di un figlio adolescente. Rappresentato già in moltissimi Paesi è un onore per me dirigere questo testo di Florian Zeller, lucido, intelligente e carico di emozioni, un gran bel pezzo di teatro contemporaneo di parola».

Biglietti spettacolo: Platea/Galleria Centrale 40 euro, Galleria Laterale 30 euro, Loggione Centrale 25 euro, Loggione Laterale 15 euro.

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