Studenti, lavoratori, sindacati (CISL esclusa), semplici cittadini: in trecento hanno sfilato ieri mattina per il centro di Belluno, partendo dal piazzale della stazione per arrivare a Palazzo Piloni, sede della Provincia. «Dobbiamo difendere i diritti dei cittadini e i servizi pubblici: manca programmazione, quello che stiamo vivendo è anche, ma non solo, un problema di salari»: questi i concetti ribaditi tanto da chi si è alternato al microfono prima della partenza del corteo quanto da chi, megafono alla mano, ha guidato il serpentone lungo le strade cittadine.
Nessuno è stato risparmiato, dal Presidente della Provincia Roberto Padrin – «Dovrebbe essere qui con noi in piazza» – alla Regione Veneto – «Basta spot con il granchio blu in mano: non basta dire che siamo una provincia bellissima, servono azioni concrete» – fino alla richiesta di dimissioni dei vertici aziendali.
La manifestazione contro l’attuale situazione del trasporto pubblico locale è stato un grido d’allarme sul settore, ma ha ribadito anche l’attenzione verso le condizioni in cui versano tutti i servizi pubblici in Italia e in particolar modo in provincia: sabato prossimo, infatti, si tornerà in piazza, e sotto la lente questa volta finirà lo stato di salute della sanità bellunese.
Nel video, le immagini del corteo e le interviste ad alcuni dei protagonisti